Il vaccino anti-cancro di Moderna ha visto la riduzione del 44% del rischio di rediciva per i pazienti oncologici presi in considerazione
Vaccino anti-cancro a base di mRna
Il nuovo “vaccino” contro il cancro messo a punto da Moderna potrebbe rivoluzionare il mondo scientifico. Partiamo dalle basi: la tecnologia sulla quale si basa è quella dell’Rna messaggero. È la stessa utilizzata per i vaccini anti-Covid che i ricercatori hanno messo a punto nel corso della pandemia, per metterli in commercio a fine 2020. Holen, Head of Development, Oncology and Therapeutics della farmaceutica Moderna, si è detto “entusiasta”, come tutto il suo team, a Che Tempo Che fa, “perché per la prima volta questo “vaccino di fatto” è stato promettente e stiamo esplorando una serie di tipologie di cancri con la stessa tecnologia”,
Come spiega Libero partendo dalle parole dello stesso Holen, il “vaccino” di Moderna deve essere “usato in combinazione con un altro trattamento immunitario” ossia con gli anticorpi monoclonali. Al momento è stato sperimentato solo su soggetti affetti da melanoma. Potrebbe però essere esteso ad altre tipologie di cancro, come quello al polmone o al colon retto o ancora al seno. L’idea è quello di finire i test e far sì che venga approvato dai vari organismi nazionali il prima possibile.
Vaccino anti-cancro riduce il rischio di recidiva
Al momento lo studio di Moderna sul “vaccino anti-cancro” ha coinvolto 157 persone, tutte in uno stadio della malattia avanzata al terzo stadio, che si ha quando il tumore cresce rapidamente e forma delle metastasi: tutte le persone presentavano un alto tasso di recidiva. Nel gruppo sottoposto a nove dosi di 4157/V940 (nome tecnico del “vaccino” sviluppato) e diciotto cicli di monoclonali, il 44% dei soggetti ha mostrato una riduzione del rischio di recidiva del cancro.
Come spiegato da Bancel, amministratore delegato di Moderna, a Wired: “Con il Covid abbiamo perso un anno di tempo. Eravamo pronti a partire, ma i trial clinici sono stati sospesi per proteggere dal virus i pazienti oncologici”. Tra un paio di mesi verranno pubblicati i primi risultati sulle riviste scientifiche di settore, come spiegato proprio da Holen. Per quanto riguarda i costi, invece, è ancora tutto da stabilire.
