Vaccino obbligatorio per sanità-scuola?/ Zampa (Salute): “niente no vax nel pubblico”

- Niccolò Magnani

Obbligo vaccino per dipendenti Sanità e Scuola? Il Governo ci pensa, Sandra Zampa (sottosegretario Salute) “niente no vax nel pubblico”. I pareri degli esperti

Vaccini allo Spallanzani Primi vaccini anti-Covid all'Istituto Spallanzani di Roma (LaPresse, 2020)

Forse non si potrà arrivare alla “provocazione” lanciata prima di Natale dal procuratore in pensione Guariniello, con il licenziamento per chi non si vaccina, ma il tema dell’obbligo vaccino si discute eccome all’interno del Governo e tra gli scienziati: scattato ieri il Piano Vaccini, il nodo “no vax” specie nei settori della sanità e della scuola e allora torna di strettissima attualità la possibilità di “patentini” o semplice “obbligo” per tutti i dipendenti che lavorano nel pubblico.

La proposta arriva dalla Sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, dopo i casi di “no vax” evidenziati in diversi reparti d’Italia (ad esempio a Brescia dove la pre-campagna di vaccini ha visto solo il 20% di adesioni): «Credo che l’obbligatorietà del vaccino anti-Covid possa essere una precondizione per lavorare nel settore pubblico», spiega ad “Agorà” l’esponente Pd. Non solo, per la Zampa «Cominciare a discutere dell’obbligo farebbe un danno ulteriore. Oggi dobbiamo avere la pazienza di spiegare, la campagna di comunicazione è in partenza. Credo che debba essere una precondizione per chi lavora nel pubblico. Se dovessimo renderci conto che c’è un rifiuto che non si riesce a superare, io penso che nel pubblico non si possa lavorare». Il Governo ci sta ragionando e, come del resto hanno già fatto sapere il Premier Giuseppe Conte e il commissario all’emergenza Domenico Arcuri, si discuterà della possibilità di un “obbligo” per settori laddove i numeri della campagna vaccinale nei primi mesi dovessero essere scarsi.

OBBLIGO VACCINO: COSA POTREBBE SUCCEDERE

Per Sandra Zampa però il problema “no vax” potrebbe arrivare ben prima dei prossimi mesi: «Non si può stare in una Rsa, dove si dovrebbe lavorare per la salute delle persone ospitate, e mettere a rischio la loro vita. Il nostro paese ha deciso che i bambini, se non sono vaccinati, non possono andare nelle scuole pubbliche. Non credo che possa non valere per i medici, per gli operatori sanitari, per gli insegnanti». Per il momento si punta sulla comunicazione e la battaglia anti-fake news, come dimostrano le news pubblicate dal portale Iss contro le “bufale” anti-vaccini: ma anche tra gli scienziati si discute della possibilità di rendere obbligatorio il vaccino anti-Covid-19, come ribadisce l’infettivologo Massimo Andreoni intervistato dal Messaggero «La vaccinazione anticovid per gli operatori sanitari, sia nelle Rsa che negli ospedali, dovrebbe essere obbligatoria. È un dovere etico-professionale. Altrimenti, meglio cambiare mestiere», stessa tesi anche dell’altro viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri. La pensa invece diversamente il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, il professor Francesco Vaia «obbligo vaccino? Rischio effetto contrario nella popolazione», invitando dunque a campagne di comunicazioni sobrie ma convincenti. Scuola, Sanità, uffici pubblici: il Governo intanto pensa all’obbligo mentre la polemica nazionale Sì vax-no vax inizia già a riemergere e non promette nulla di “buono” per i prossimi decisivi mesi di battaglia contro il coronavirus.





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