Il vaccino russo Sputnik verrà prodotto anche in Italia, Vaia: "Se ci sono farmaci che funzionano non vedo perché non possiamo utilizzarli"
«Se ci sono dei vaccini che funzionano non vedo perché non possiamo utilizzarli. In Argentina, dove viene somministrato ormai da settimane, lo Sputnik V ha confermato la produzione di anticorpi neutralizzanti nel 100% dei casi»: così Francesco Vaia ai microfoni di Libero. Il direttore dello Spallanzani di Roma si è soffermato sul farmaco russo, ribadendo che non si può più perdere tempo ma bisogna «correre, correre e correre».
Francesco Vaia ha poi sottolineato che la Spallanzani si è reso disponibili a facilitare la produzione del farmaco, rimarcando che ci sarebbero tutti gli elementi per cominciare subito, a partire dal Lazio. Ma non solo: il Fondo russo di investimento, che ha finanziato la creazione di Sputnik, «ci ha assicurato che metterebbe a disposizione le tecnologie necessarie come ha fatto in India, Brasile, Cina e Corea del Sud».
VAIA: “VACCINO SPUTNIK, STOP BUROCRATISMI E IDEOLOGIE”
Nel corso dell’intervista rilasciata a Libero, Francesco Vaia ha ribadito la volontà di dare una sterzata alla campagna vaccinale, ricordando che sono state dimostrate efficacia e sicurezza del vaccino Sputnik. «La scienza dev’essere sempre neutra, impermeabile agli interessi industriali e politici. Deve lavorare con un unico scopo: il bene comune», il monito del direttore dello Spallanzani, che ha poi parlato dell’emergenza varianti, spiegando che non è un bene terrorizzare la gente: «Le varianti vanno studiate ed è necessario adeguare il più in fretta possibile le nostre armi: vaccini e anticorpi monoclonali. Oltretutto oggi in Italia la variante inglese incide sul 53% delle infezioni: a questo punto è anche inutile chiamarla ‘variante’. Si tratta del virus prevalente. Non c’è da girarci attorno, il contagio si combatte solo col vaccino».
