Puntata di Tg2 Post dedicata al vaiolo delle scimmie, e in studio vi era il professor Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani di Roma, e il sottosegretario alla salute, Andrea Costa. “Non lo stiamo sottovalutando stando ai dati clinici e di laboratorio – esordisce Francesco Vaia – stiamo dando la misura giusta, la prima cosa da dire è nessun allarme, attenzione, ma niente allarme. L’opinione pubblica giustamente dopo la pandemia ha una soglia di sensibilità più alta”. E ancora: “Non c’è certezza che chi è già stato vaccinato per il vaiolo possa essere coperto, la certezza l’avremo quando testeremo il siero di una persona vaccinata con il virus che abbiamo appena isolato allo Spallanzani e quindi vedremo quanto effettivamente è efficace questo vaccino”. Sui sintomi e le modalità di contagio del vaiolo delle scimmie, Vaia specifica: “Ci si contagia quando si viene a contatto con una persona infettiva, quindi quando è sintomatico. La sintomatologia che si manifesta, febbre, ma non sempre, aumento dei linfonodi, ghiandole che si ingrossano, cefalea, stanchezza. Sul corpo in area genitale e perigenitale si possono intravedere macchie, che possono confondersi con varicella, poi diventano pustole e poi cadono. E’ una malattia molto autolimitante – prosegue – dura fino a 21 giorni normalmente e poi da solo va via. Le persone che abbiamo ricoverato allo Spallanzani, sei in totale, andranno già a casa, abbiamo una manifestazione clinica molto lieve, questo i cittadini italiani lo devono sapere, è una malattia che non deve spaventare”.
Vaia ha ricordato il caso di 19 anni fa: “Nel 2003 negli Usa ci sono stati 50 casi di contagio perchè avevano animali da compagnia che sono stati insieme a roditori infetti. Cosa ci deve insegnare? Attenzione all’animale, che va amato ma anche tenuto nella considerazione giusta. Tutti i pezzi della società devono concorrere ad eliminare possibili infezioni. Come si fermano le zoonosi? Facendo grande attenzione agli animali, ma la soluzione non è abbatterli ma intervenendo a monte, evitando che gli animali possano pascolare in città”. E ancora: “Dobbiamo eliminare stigmi, ma credo che il popolo italiani ha sviluppato anticorpi contro questi stigmi”. Sul perchè il monitoraggio del vaiolo delle scimmie è importante nonostante sia una malattia poco aggressiva: “Il monitoraggio è importante per qualsiasi malattia infettiva. In questo momento abbiamo mortalità zero, non è un virus mutato, nella prima fase possiamo intercidere, dobbiamo fare in modo che non contagi più nessuno, ecco perchè è importante il monitoraggio. Il governo fa bene ad approviggionarsi di vaccino ma non è il momento della caccia al vaccino, ora non c’è questa esigenza. Il vaiolo l’abbiamo già sconfitto, per questo non c’è bisogno”.
VAIOLO DELLE SCIMMIE, COSTA: “SITUAZIONE ATTENZIONATA E MONITORATA”
Andrea Costa in collegamento ha di fatto confermato quanto detto da Vaia sul vaiolo delle scimmie: “E’ una situazione che deve essere attenzionata e monitorata, è stata attivata a livello europeo la rete di sorveglianza, l’esperienza del covid credo che ci aiuti ad affrontare questa situazione. Oggi non c’è emergenza e dovremo valutare le indicazioni scientifiche. In merito alla disponibilità dei vaccini (5 milioni di dosi già pronte in Italia ndr), penso sia una notizia positiva e qualora la scienza facesse questa valutazione il governo è pronto con la struttura, stiamo monitorando giorno dopo giorno la situazione”.
E ancora: “La comunicazione è fondamentale in un momento come questo dopo che si esce da due anni di pandemia covid. Si parla di una malattia che si trasmette con rapporti stretti e intimi, senza stigmatizzare, bisogna dire la verità senza ricercare untori o colpe”. Poi Vaia ha proseguito: “E’ stata attivata la rete di sorveglianza europea ed è un dato positivo, c’è bisogno di condivisione e di una strategia comune e l’Ue può svolgere un ruolo fondamentale così come fatto con il covid. La regia dell’Ue credo sia fondamentale anche per una tracciatura e un monitoraggio di questo virus”. Chiusura dedicata alla medicina del territorio: “Il covid ci ha insegnato che bisogna rafforzare la medicina sul territorio e di prossimità per evitare che gli ospedali vadano sottop ressione. L’80% dei cittadini che si reca oggi al pronto soccorso potrebbe trovare risposte sanitarie in altre situazioni. Abbiamo l’opportunità del Pnrr, mentre per quanto riguarda la scuola occorre ripristinare il presidio sanitario e così si fa prevenzione”.