Gli esperti invitano a non lasciarsi andare all’allarmismo, ma i governi cominciano a correre ai ripari per limitare la diffusione del vaiolo delle scimmie. Non siamo di fronte ad una nuova pandemia, ma i casi sono in aumento, quindi la situazione va tenuta sotto controllo. Attualmente c’è il Belgio che ha imposto la quarantena di 21 giorni per i contagiati. La scelta di fissare la quarantena a tre settimane non è casuale, in quanto si tiene in considerazione del periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie, che di solito si estende dai 3 ai 16 giorni, ma può arrivare appunto fino a 21 giorni.
Si tratta di una misura che, invece, in Italia viene tenuta presente solo «in specifici contesti ambientali ed epidemiologici» e «sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie». I pazienti infetti da monkeypox, comunque, si trovano ricoverati e già in isolamento. Di 21 giorni in Italia è, invece, la durata del monitoraggio per i contatti stretti. Quindi, devono misurare la propria temperatura due volte al giorno e prestare attenzione ad eventuali sintomi.
ECDC NON SI SBILANCIA SU QUARANTENA
Il Belgio ha deciso, quindi, di imporre la quarantena di 21 giorni a chiunque sia infetto dal vaiolo delle scimmie, ma l’isolamento non è previsto anche qui per i contatti stretti. Il team di esperti e scienziati del governo belga ha evidenziato che la durata della contagiosità degli infetti non è ancora chiara. Negli altri Paesi Ue, invece, i contagi sono isolati, ma non è stata stabilita una vera e propria quarantena come in Belgio per il vaiolo delle scimmie.
Il Centro europeo per la prevenzione delle malattie (Ecdc) per il momento ha suggerito alcune misure di precauzione, ma non la quarantena. I casi sospetti di monkeypox, quindi, «devono essere isolati, testati e notificati tempestivamente». Invece per i casi positivi va avviato il tracciamento dei contatti a ritroso e in avanti. L’Ecdc consiglia anche di vaccinare i contatti stretti ad alto rischio, se sono disponibili vaccini contro il vaiolo. Invece per i casi più gravi va preso in considerazione il trattamento con un farmaco antivirale.