Giuseppe Valditara ha commentato il recente rapporto Invalsi, promettendo che la stretta sui diplomifici restituirà dignità alle paritarie d'eccellenza
Dopo anni a sentir parlare della scarsa qualità della didattica nel Sud Italia, il recente rapporto dell’istituto Invalsi ha dimostrato che il problema – in realtà – riguarda soprattutto i cosiddetti diplomifici, grandi nemici del ministro Giuseppe Valditara che proprio in queste ore è tornato a parlare sulle pagine del Messaggero della stretta che ha messo in campo già diversi mesi fa e che mira a rendere pressoché impossibili quelli che lui definisce “facilismi educativi“.
Partendo dal rapporto Invalsi, il ministro Valditara ha spiegato che nella realtà dei fatti “esiste una scuola paritaria di qualità” ed eccellenza e ne esiste un’altra fatta di diplomifici che mirano a rispondere a una “una domanda di facilismo e di scorciatoie educative“: se la prima – spiega – “va valorizzata e sostenuta” anche per favorire la “scelta educativa delle famiglie”, la seconda chiaramente va combattuta per tutelare “innanzitutto l’interesse degli studenti”.
Proprio per questo nei prossimi mesi verranno in messi in campo una serie di interventi per “fare pulizia e riportare serietà”, partendo – spiega Valditara – da un limite di una “classe collaterale”, passando dall’obbligatoria adozione del “registro elettronico” che imporrà “la frequenza a scuola” e arrivando fino a un divieto a recuperare “più di due anni in uno”; oltre all’obbligatoria presenza di “un esterno” alle commissioni d’esame per le Maturità.

Valditara: “Agenda Sud sta dando i suoi frutti e ora la estenderemo anche al Centro e al Nord”
Contestualmente, in ogni caso, Valditara promette anche che continuerà il percorso di Agenda Sud il cui obbiettivo principale p quello di colmare “i divari negli apprendimenti rispetto ad altre aree del Paese” e che ora sarà utilizzato soprattutto per “affrontare le fragilità di alcune scuole“: i dati – anche quelli Invalsi recentemente pubblicati – dimostrano, infatti, che “i risultati sono al di sopra delle più ottimistiche aspettative”, segnale che il progetto deve andare avanti ed essere potenziato.
Non solo perché Agenda Sud – spiega sempre il ministro Valditara al Messaggero – è stata estesa anche “alle scuole fragili del Centro e del Nord”, certamente non esenti dalle criticità: l’obbiettivo principale è quello di potenziare “le lezioni (..) extra curricolari” che permettono di colmare le “lacune” degli studenti “in alcune materie”, ma molto si giocherà anche sul “coinvolgimento delle famiglie nel percorso educativo”.
