Il legame tra Valentina Cortese e Milano non si è affievolito dopo la morte dell’attrice. Lo dimostra l’evento organizzato il 20 ottobre: un omaggio a colei che è considerata una delle ultime dive del cinema e del teatro italiano. L’appuntamento è stato fissato alle ore 18 ed è stato organizzato da Salvatore Mazzotta presso Mazzotta Hair Stylist, in via Rovello 1. Inoltre, è aperto al pubblico ed è a ingresso gratuito. Questo omaggio rientra in un palinsesto di iniziative culturali della rete delle Botteghe Storiche di Galleria&Friends, a cura di Elisabetta Invernici e Alberto Oliva.
L’idea è quella di animare i negozi e le botteghe del centro storico di Milano con performance e incontri. Quello di Valentina Cortese è dunque un evento che rientra nell’agenda dedicata ai grandi personaggi femminili del Novecento milanese. L’attrice è una delle protagoniste dell’emancipazione femminile nel secolo scorso, oltre che un modello di riferimento. Tutto ciò si intreccia con le storie delle botteghe storiche milanesi, che sono un esempio virtuoso di resistenza e valore civico. All’omaggio a Valentina Cortese ci saranno anche Antonio Zanoletti, Silvana Filippelli e Gabriella Carrozza. Per info e prenotazioni: [email protected]
VALENTINA CORTESE, LA SIGNORA DELLE SCENE
Probabilmente i giovani conoscono meno Valentina Cortese perché negli ultimi anni della sua vita viva solo la sua vita privata, ma in passato era sinonimo di glamour. Infatti, era una delle più grandi attrici italiane a Hollywood, Parigi e Londra, oltre che a Roma e Milano. Era amica della principessa Grace e di Ingrid Bergman, che le dedicò l’Oscar nel 1975 perché riteneva lo meritasse lei. Il debutto nel cinema a 17 anni, a 25 anni era già a Hollywood con un contratto con la 20th Century Fox. Era la più conosciuta prima di Sophia Loren. Nel 1951 sposò Richard Baseheart, un attore americano da cui divorziò nel 1960, tenendosi il figlio Jackie.
Proprio a Hollywood tirò fuori il suo carattere: Darryl Zanuk della Fox le mise le mani addosso e lei gli gettò un bicchiere di whisky in faccia. “Fai schifo, gli urlai. Fu la mia fine. Mi tenne sotto contratto ma senza far niente. Tre anni. Ma di Hollywood non me ne fregava più niente“. Tornò in Italia dove, dopo altri successi, incontrò Giorgio Strehler, il regista del Piccolo Teatro di Milano. “Giorgio e il Piccolo Teatro erano la mia vita. Eravamo tutti giovani, bravi, pazzi per il teatro, felici di lavorare e talmente presi da questa fiamma“. Vissero e lavorarono insieme per 15 anni, poi si lasciarono per un figlio morto prima di nascere. Lei continuò a recitare in teatro fino al 2009. Una carriera gloriosa e una vita passata da una infanzia povera nella compagna lombarda a Los Angeles, prima di tornare a Milano, che il 20 ottobre la ricorda con un omaggio.
La locandina di tutti gli appuntamenti di “Ci vediamo in bottega”.