Variante Delta, perché contagia guariti e vaccinati/ 8 volte meno sensibile a vaccini
Variante Delta, ecco perché contagia guariti e vaccinati: lo studio di Nature spiega come ha fatto a diventare dominante

La variante Delta continua a preoccupare e mietere vittime in tutto il mondo, una mutazione del virus che è sempre più aggressiva e resistente agli anticorpi di chi è già guariti o si è sottoposto ad entrambe le dosi di vaccino. Ma com’è possibile? A provare a rispondere a questa domanda ci hanno pensato Ravi Gupta, del Cambridge Institute of Therapeutic Immunology and Infectious Disease dell’università di inglese Cambridge, e un gruppo di altri studiosi che hanno dimostrato le effettive lacune degli anticorpi contro la mutazione che è ormai diventata dominante in tutto il globo.
Secondo quanto riportato nello studio condotto in India e Regno Unito e pubblicato sulla rivista Nature, la variante Delta del coronavirus è quasi 6 volte meno sensibile agli anticorpi sviluppati dalle persone guarite da Covid-19, e fino a 8 volte meno sensibile agli anticorpi indotti dalla vaccinazione. Indagando sulle ragioni per cui la mutazione è riuscita a diventare prevalente, gli studiosi hanno evinto che oltre ad avere una maggiore capacità di sfuggire agli anticorpi anti-Covid, Delta sembra anche più efficace nel penetrare all’interno delle cellule respiratorie e nel replicarsi, una volta entrata.
Variante Delta, perché contagia guariti e vaccinati
Lo studio internazionale sulla variante Delta pubblicato su Nature ha preso in esame il siero estratto da campioni di sangue prelevati da persone di una coorte Uk, guarite da Covid-19 o vaccinate con i prodotti di Oxford/AstraZeneca o Pfizer/BioNTech, per cercare di capire quanto Delta riesca a eludere la risposta immunitaria. È stato quindi possibile calcolare che rispetto alla variante Alfa la Delta risulta 5,7 volte meno sensibile ai sieri di persone precedentemente infettate e fino a 8 volte meno sensibile ai sieri dei vaccinati. Per bloccare la ‘versione Delta’ del Covid servirebbe dunque un livello 8 volte superiore di anticorpi indotti dal vaccino.
Lo studio pubblicato su Nature non si è però fermato qui. Usando organoidi tridimensionali delle vie aeree gli scienziati hanno poi studiato che cosa succede quando il virus raggiunge l’apparato respiratorio, con risultati sorprendenti. Delta infatti è più efficiente nel fare il suo ingresso nelle cellule e, una volta entrata, si replica meglio. Fattori che, insieme alla capacità di eludere le difese immunitarie, avrebbero conferito al mutante un vantaggio evolutivo.
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