In Vaticano non c’è preoccupazione solo per il Coronavirus, ma anche per il terrorismo. Non cala infatti la tensione riguardo il rischio di un attentato terroristico. Dopo gli ultimi attacchi verificatisi in diversi paesi europei, il Vaticano e lo stesso Papa Francesco tornano al centro dell’attenzione dell’intelligence e delle forze dell’ordine. Lo rivela Il Messaggero, spiegando che il Ministero dell’Interno ha deciso di rinforzare la protezione nei confronti del Pontefice. La presenza del personale di Polizia a San Pietro è stata rafforzata proprio per i rischi legati al terrorismo. C’è una circolare in cui è scritto che l’Ispettorato di sicurezza Vaticano ha comunicato «che presso l’Ufficio verrà costituita una Unità operativa di primo intervento in considerazione del perdurare della minaccia terroristica internazionale che ha spesso colpito luoghi turistici e di culto». È stato quindi deciso di creare un reparto costituito da personale super specializzato, e questo per incrementare la sicurezza nei confronti del Papa e più in generale in Vaticano.
VATICANO, ALLERTA TERRORISMO: “PIÙ PROTEZIONE PER IL PAPA”
La decisione di rinforzare la protezione in Vaticano, e in particolare al Papa, è stato presa per garantire più «sicurezza pubblica nell’area prossima allo stato Città del Vaticano e del Sommo pontefice». Stando a quanto riportato da Il Messaggero, saranno 14 i rinforzi della Polizia destinati all’operazione: questi si vanno ad aggiungere a quelli potenziati per l’emergenza Coronavirus. Della disposizione ministeriale ha parlato anche il sito 7Colli, che ne ha riportato una copia. «Ne sono stati informati anche i sindacati per le conseguenze sul personale. Dal ministro non esce una sillaba». Nel documento si parla di una unità operativa istituita per il «perdurare della minaccia terroristica internazionale» che, come si fa notare, spesso «ha colpito luoghi turistici e di culto». Al momento però non c’è chiarezza sulla provenienza di queste nuove minacce e in che consistono. Di sicuro Fabio Conestà, leader del sindacato Mosap, non sembra concorde con questa misura: «Corriamo più rischi con le udienze generali del Papa, sia per eventuali terroristi che per il coronavirus. Ma sembrano tutti fregarsene».