Vera Pegna tra le protagoniste della nuova puntate de “Le Ragazze“, il programma che ripercorre, decennio dopo decennio, l’evoluzione del nostro Paese attraverso la storia e le testimonianze di donne che hanno con il loro valore artistico e sociale segnato la storia dell’Italia. Tra queste c’è anche quella di Vera, ex consigliera comunale di Caccamo che si è ritrovata a lottare a mani nude contro la mafia. Classe 1934, Vera Pegna è nata ad Alessandria d’Egitto da padre italiano e madre ungherese. Dopo aver conseguito una laurea a Ginevra si è dedicata alla politica entrando nella Federazione comunista di Palermo. Successivamente ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale a Caccamo e ha fatto parte del Comitato Vietnam a Milano. Una carriera prestigiosa ed importante per l’attivista e scrittrice italiana che, ricordando proprio il suo ruolo di consigliere a Caccamo ha detto: “io non sapevo cos’era la mafia. Quando sono arrivata a Caccamo e i compagni mi hanno spiegato subito cosa era in grado di fare, allora ho incominciato a capire dov’ero e quello che mi aspettava”. Queste le parole pronunciate dalla Pegna in occasione del documentario “Una compagna che sfidò la mafia” trasmesso su Rai Storia.
Vera Pegna, la sua storia ne “L’autobiografia del Novecento”
Il titolo di consigliere comunale a Caccamo, in Sicilia, segna inesorabilmente la vita di Vera Pegna. Sono i primi anni ’70 quando una giovanissima Vera arriva in un paesino dell’entroterra palermitano comandato e gestito dalla mafia. Nonostante le avversità locali però la donna riesce a creare il suo partito da presentare alla lista elettorale del comune convincendo anche i braccianti siciliani restii a credere nel suo cambiamento. La Pegna, infatti, non solo dice no alla mafia, ma sfida anche il boss locale chiedendo a gran voce la presenza dei comunisti di Caccamo alle elezioni. “Per tanti anni non avevo capito quanto fossi stata importante per Caccamo. Me ne sono accorta solo 50 anni dopo, quando un gruppo di ragazzi del paese mi ha ritrovata su internet” ha detto la donna che con la sua forza e il suo coraggio ha invertito la rotta di un paesino. “Non consideravo la mia persona tanto importante da smettere di lottare” ha detto la Pegna che non si è arresta al potere della mafia nonostante comandasse quasi tutta la cittadina di Caccamo. Intervistata alcuni anni fa da FQ Magazine, la Pegna ha raccontato: “ero così indignata da ciò che vedevo a Caccamo, dalla povertà e l’indigenza più totale, che non riuscivo ad aver paura. Certo, in me c’era una buona dose d’incoscienza”. Un’incoscienza che, col senno di poi, si è rivelata essere la sua arma vincente.