Disturbi alimentari in crescita tra i più giovani, con l’età media di chi soffre di tali problemi che si abbassa sempre di più. In aumento, inoltre, le richieste d’aiuto da parte del sesso maschile. Al Fatto Quotidiano, il professor Rolando Bolognino, biologo nutrizionista ed esperto in alimentazione sportiva, parla di vigoressia. “Si tratta di una forma di dismorfofobia, ovvero un disturbo dell’immagine corporea, caratterizzato dalla continua preoccupazione per il proprio fisico, che si vede poco muscoloso” spiega l’esperto. Così, la ricerca di una forma fisica muscolosa, si traduce in “sessioni di allenamento e un’attenzione quasi maniacale per l’alimentazione. La vigoressia è diffusa principalmente tra i ragazzi, spesso sul finire dell’adolescenza, anche se si stanno verificando casi sempre più frequenti in fasce di età ancora più giovani”.
La vigoressia porta con sé una serie di problemi legati al “metabolismo, ai disturbi depressivi, cardiovascolari e del sistema nervoso, con ripercussioni anche a livello sociale e di relazione” sottolinea Bolognino. Le sessioni di allenamento e il mancato rispetto dei tempi di recupero fanno inoltre aumentare il “rischio di lesioni e infortuni, provocando danni significativi a muscoli, legamenti e tendini”. Aumentano anche le pericolosissime diete fai da te, “passate di bocca in bocca tra gli spogliatoi delle palestre, molto limitanti nella scelta degli alimenti e caratterizzate ad un eccessivo apporto di proteine, causando un alterato introito di nutrienti in termini qualitativi e quantitativi, particolarmente significativo in queste fasi di sviluppo”. I ragazzi, sempre più spesso, fanno uso anche di integratori.
Vigoressia, l’esperto: “Sempre più spesso si usano steroidi”
Per ottenere risultati estetici con l’allenamento, i giovanissimi tendono ad assumere sempre più sostanze illegali “come steroidi anabolizzanti, che già in persone adulte rappresentano un rischio per la salute, andando a compromettere la funzionalità epatica, cardiaca e ormonale” sottolinea al Fatto Quotidiano Rolando Bolognino, esperto in alimentazione sportiva. “Nei ragazzi le conseguenze possono essere ben peggiori, essendo ancora in una fase di crescita. Si possono osservare danni a livello dei tendini, che risultano più fragili e a rischio rottura, mentre a nelle ossa si ha un arresto della mineralizzazione della crescita ossea e un maggiore rischio di fratture” spiega l’esperto. Ma non finisce qui. Le conseguenze possono essere ben più gravi, portando addirittura all’insorgenza di “tumori” e all’alterazione delle “capacità sessuali. Se utilizzati nelle ragazze si osservano invece irsutismo e irregolarità nel ciclo mestruale”, oltre ovviamente all’insorgere di disturbi alimentari in età media sempre più bassa.
Nell’allenamento, secondo l’esperto, è importante “stabilire obiettivi realistici, evitando di concentrarsi su modelli ideali proposti dai social, ma piuttosto mirare a traguardi sostenibili e lavorare sulla consapevolezza del proprio corpo”. È fondamentale affidarsi ad un nutrizionista sportivo, “sia per curare l’alimentazione e l’integrazione, e un allenatore qualificato che strutturi un allenamento sulle nostre esigenze e capacità e potenzialità. Ulteriori fattori da non trascurare sono i tempi di recupero post allenamento. Il sonno gioca un ruolo cruciale proprio per una corretta crescita muscolare, perché è proprio durante le ore di riposo che si produce il GH, l’ormone della crescita” conclude Bolognino.