Elezioni regionali Campania: il centrodestra in difficoltà non sa chi candidare e fa circolare il nome di Carfagna. Eppure una soluzione innovativa c'era

Chi si sacrificherà per il centrodestra in Campania è ancora un dilemma. La scelta è un azzardo. Come ben sanno tutti, ma proprio tutti, la speranza è che De Luca faccia la mossa del matto e vada da solo contro tutti. Ma più il tempo passa, meno diventa probabile. Senza una spaccatura nel centrosinistra, il centrodestra non ha speranze. E quindi, che che fare?



Archiviata l’ipotesi Piantedosi, che avrebbe aperto la corsa di Salvini per il Viminale, scartato Cirielli per una sua evidente limitata capacità di consenso, restano ipotesi marginali. O storiche.

L’ultima è quella di riprendere Mara Carfagna e metterla a capo della coalizione dopo il suo momento di “sbandamento” che l’ha portata verso Renzi e Calenda. Il punto è che il centrodestra è irrilevante in Campania dai tempi di Cesaro e Cosentino, entrambi affondati dalle inchieste per criminalità e che avevano il monopolio di Forza Italia quando Berlusconi imperava. Da allora sono crollati i sondaggi ed i voti, con De Luca che è ormai un ras senza rivali.



Mara Carfagna (Ansa)

Il punto è che la Campania poteva avere un sua possibile contendibilità se ci fosse stato un progetto, una idea. Ma sui temi più delicati, come sanità ed infrastrutture, i sistemi di potere che contano hanno in De Luca e Manfredi i loro referenti. Senza un progetto di gestione di questi capitoli essenziali diventa complesso avere un consenso strutturato delle classi che dominano la regione.

In termini di consenso popolare, poi, nessuno dei candidati del centrodestra ha un appeal social. La stessa Carfagna, nota e stimata, dovrebbe partire da zero, o quasi. Altri candidati non si vedono. O meglio, il centrodestra non ha puntato ad esempio su Catello Maresca, il magistrato, già candidato sindaco di Napoli, che sta facendo un grande lavoro con i ragazzi ed è molto apprezzato sui social.



E così viene fuori la minestra riscaldata della Carfagna. Invocata ad ogni elezione regionale e che, ancora oggi, dovrebbe intestarsi una sconfitta quasi certa. Ma perché? E sopratutto, per chi? La risposta non ce l’ha nessuno e così il rischio è che dal caos non si esca che con un caos maggiore. E con una vittima elettorale in più.

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