Xi Jinping e Robert Fico parteciperanno alla Giornata della vittoria in Russia: il leader cinese avrà un vertice strategico con Vladimir Putin

Si estende sempre di più la lista di nomi dei leader mondiali che parteciperanno alla tradizionale parata in Russia per la Giornata della vittoria, con la stesso presidente russo Vladimir Putin che ha confermato la presenza dell’omologo cinese Xi Jinping e Robert Fico – Primo ministro sloveno – che si è personalmente detto pronto a visitare Mosca; il tutto mentre solamente ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una dichiarazione pubblica aveva avvertito i leader mondiali che non avrebbe potuto garantire la loro sicurezza durante le celebrazioni in Russia, ipotizzando che quest’ultima avrebbe potuto organizzare un qualche auto-attentato di cui accusare Kiev.



Partendo da Xi Jinping, è importante precisare innanzitutto che la sua presenza a Mosca per la parata del V-Day non sorprende particolarmente dato che la Cina è stata tra i pochissimi paesi – sicuramente quello più grande – a non rompere i rapporti con Putin dopo lo scoppio della guerra in Ucraina: le due potenze sono legate da un accordo di cooperazione stipulato prima del conflitto e – spiega il Cremlino – dopo la parata ci sarà un vertice tra leader nel quale verranno siglati alcuni documenti relativi al “partenariato globale e di interazione strategica” tra i due paesi.



Xi Jinping e Robert Fico a Mosca per la Giornata della vittoria: “Minacce di Zelensky? Ridicole”

Dal conto suo Zelensky da tempo non vede di buon occhio la figura di Xi Jinping sia perché si è sempre rifiutato di condannare Putin per l’invasione dell’Ucraina, sia perché – a suo dire, senza conferme ufficiali – nell’ultimo periodo starebbe rifornendo segretamente la Russia di armi e munizioni; mentre alla parata a Mosca per ora è stata confermata anche la presenza di Brasile, Serbia e – da ultimo tra le conferme – Slovacchia.

A parlare della Giornata della vittoria è stato lo stesso Primo ministro slovacco Robert Fico che in una breve dichiarazione pubblica ha criticato durante le parole di ieri di Zelensky definendole “scandalose e ridicole“: a suo dire il messaggio è una vera e propria “minaccia” di “fare del male” ai leader riuniti a Mosca; mentre precisando che non vuole prendere parte a ridicole “campagne di intimidazione”, ha sempre confermato che presenzierà alla parata certo che sarà il Cremlino ad occuparsi della sicurezza.