La proposta del Governatore Zaia su Venezia e Milano come città-Stato: “nessuna contropartita su Roma Capitale, riforma Autonomia resta pilastro”

NON SOLO ROMA “CITTÀ-STATO”: LA PROPOSTA DI ZAIA SU VENEZIA E MILANO, IN COSA CONSISTE

Non si tratterebbe di un “mutuo scambio” con l’Autonomia e neanche di una “ritorsione” dopo il ddl costituzionale approvato la scorsa settimana dal CdM del Governo Meloni sulla riforma dei poteri di Roma Capitale: la proposta partorita dal Governatore del Veneto Luca Zaia è diretta a fare di Milano e Venezia delle vere e proprie “città-Stato” per motivi diversi per obiettivi comuni. Intervistato dal “Corriere della Sera” nelle ore calde di una continua trattativa con i leader del Centrodestra per la scelta del prossimo candidato alla Regione Veneto (il suo doppio mandato consecutivo lo esclude dalla partita, ndr), Zaia formalizza la proposta che già sta facendo discutere.



Dopo aver visto il procedere della riforma Casellati sui poteri di Roma Capitale, ecco che dal Nord Italia giunge la proposta di una Milano città-Stato e, in aggiunta, anche per la città sulla Laguna: da un lato, Milano avrebbe senso renderla così in quanto «ha un ruolo e proiezione sul mondo che necessita di un regime giuridico più elevato». Su Venezia invece il tema è più ampio, partendo dal fatto che il capoluogo formale della Regione Veneto è ben oltre il territorio e l’Italia stessa: secondo Zaia, Venezia è un patrimonio dell’umanità Unesco a cielo aperto, ma al contempo vive fragilità uniche che dovrebbero essere trattate «con governance e regole altrettanto specifiche».



Governo Meloni in Veneto: il Presidente Zaia con la Premier e l’ex Ministro Fitto (ANSA 2023, Nicola Pasotto)

Esattamente come Roma, anche Venezia merita una gestione con regole “proprie”, tra arte, ambiente e territorio che non hanno repliche nel nostro Paese. A livello globale, Zaia elenca le città che hanno un regime speciale e che non per questo rappresentano un problema per gli Stati che le contengono: da Berlino a Bruxelles, da Vienna a San Pietroburgo fino ad Amburgo.

L’AUTONOMIA E LA PARTITA SULLE REGIONALI: ECCO COSA BOLLE IN PENTOLA

Secondo il Governatore leghista, anche per la Presidente Meloni sarebbe un ottimo colpo a livello di comunicazione in quanto «darebbe all’Italia uno standing ancora più internazionale, Venezia avrebbe valore speciale da sfruttare per le relazioni internazionali». Va detto che Zaia tiene a specificarlo in più passaggi dell’intervista al “CorSera”: la proposta di Milano e Venezia città-stato non è una sorta di “contropartita” dopo il ddl su Roma Capitale, visto che quel decreto avrà un percorso più rapido dell’iter regolare della riforma sull’Autonomia differenziata.



Secondo il Presidente del Veneto la svolta sulla legge Calderoli è e resta un pilastro ineludibile del programma di Governo e nessuna nuova legge su Roma e altre città a regime speciale può togliere il punto chiave del Centrodestra, già votato nei referendum in Lombardia e Veneto ormai quasi 10 anni fa.

L’input dato a Palazzo Chigi è abbastanza netto: nel pieno della “trattativa” sulle prossime Regionali, all’interno della Lega si incassa senza colpo ferire (anche perché vi sono delle ragioni sensate) il ddl su Roma Capitale, ma si prova a valutare se eventuali altre competenze possano essere riconosciute anche per le due città tra le più importanti del Paese come Venezia e Milano. Il tutto però senza sacrificare nulla dell’Autonomia, dove l’intero Nord Italia attende un’applicazione effettiva già a partire dall’anno 2026 (terminato l’intero iter dei Lep).