ROVAZZI, NUNZIANTE E “IL VEGETALE”/ Debutto al cinema per il rapper: il silenzio sui social disturba i fan

- Francesca Pasquale

Fabio Rovazzi e Gennaro Nunziante debuttano al cinema con il film commedia Il vegetale. Per il regista barese si tratta del primo film senza Checco Zalone.

rovazzi-il-vegetale Fabio Rovazzi

Fabio Rovazzi esploderà in sala il 18 gennaio prossimo con Il vegetale, film diretto dal campione d’incassi Gennaro Nunziante che ha tenuto la regia di ogni film che ha visto come protagonista Checco Zalone. C’è però un piccolo particolare che infastidisce i fan del giovane rapper ora anche attore Fabio Rovazzi e cioè il fatto che su i social è in silenzio da quasi un mese. Su Instagram, per esempio, l’ultimo post risale al 20 dicembre scorso quando pubblicò la locandina proprio del film Il vegetale. Nel commento sottolinea: “Vorrei scrivere tutto quello che provo in questo momento, ma non è da me quindi vi dico semplicemente… Ecco la locandina del mio primo film“, clicca qui per la foto e i commenti dei follower. Staremo a vedere quando Fabio Rovazzi tornerà attivo sui social network con il pubblico che lo chiama a gran voce e spera di vederlo molto presto nuovamente attivo. (agg. di Matteo Fantozzi)

IL 18 GENNAIO NELLE SALE

Il 18 gennaio, nelle sale cinematografiche, esce Il Vegetale per la regia di Gennaro Nunziante e che vede il debutto sul grande schermo di Rovazzi. Nonostante si tratti di una commedia, il film nasconde un significato importante. Parole del regista che, ai microfoni de La Stampa, ha dichiarato: “Il gioco è quello tra padri e figli perché i padri pensano che i figli non facciano nulla, che siano lì a vegetare, invece i padri sono quelli che hanno vegetato per tanti anni a danno dello Stato. Quindi i veri vegetali sono le generazioni che ci siamo lasciati alle spalle”, dichiara il regista che poi aggiunge – “Volevo raccontare una generazione meravigliosa che non ha avuto in eredità una mazza di niente, ma che nonostante tutto non ci bombarda”. “Il film è un invito a ricordarsi dei valori, è un invito ad imparare che un comportamento morale e corretto porta dei risultati”, spiega invece Rovazzi che poi aggiunge – “è un film che rappresenta la mia generazione e che dovrebbe imparare la mia generazione” (aggiornamento di Stella Dibenedetto).

IL RAPPER IN VERSIONE FUMETTO

Il rapper mette le ali e vola al cinema e non solo. Magari Fabio Rovazzi non sarà proprio uno di quegli uccellini che tutti vorrebbero nelle proprie case ma sicuramente farà la sua figura in versione papero. Sì, come se la versione Vegetale non bastasse, per la gioia dei fan, il rapper milanese è già passato alla versione fumetto nei panni di Paperazzi. Sarà proprio Fabio Rovazzi ad apparire come protagonista della cover del numero di Topolino in edicola da mercoledì 17 gennaio e di quattro storie in cui si ritroverà a Paperopoli per le riprese del suo ultimo film. A firmare le sue storie ci hanno pensato Francesca Agrati e disegnate da Alessandro Perina che hanno creato per lui una Paperopoli in versione social dove fan impazziti sono alla ricerca di selfie mossi con il loro beniamino. La notizia ha fatto felice lo stesso rapper che commenta: ““Chi se lo sarebbe aspettato che un giorno sarei entrato nella famiglia dei Paperi? È un grande onore essere diventato un paperopolese e aver incontrato dei Toporeporter curiosi e volenterosi. Sono contento di aver mostrato loro una parte della mia vita sul set che è una delle cose che amo di più”. (Hedda Hopper)

IL DEBUTTO AL CINEMA E LA BOCCIATURA DI CHECCO ZALONE

Giovedì 18 gennaio 2018 fa breccia nelle sale cinematografiche il film Il vegetale. Una brillante coma diretta dal regista Gennaro Nunziante ed interpretata da Fabio Rovazzi, Luca Zingaretti e Ninni Brischetta. È la storia di un neolaureato definito dal proprio intransigente padre un incapace vegetale, alla strenua ricerca di un posto di lavoro che possa garantirgli un futuro in una Milano sempre più metropoli globalizzata. Un film particolarmente atteso anche perché bagna l’esordio cinematografico del giovane youtuber Fabio Rovazzi al fianco del navigato Gennaro Nunziante che negli ultimi anni ha monopolizzato il cinema italiano con incassi milionari dei suoi film con Checco Zalone. Come ha avuto modo di spiegare lo stesso Rovazzi nell’intervista rilasciata al quotidiana La Stampa, questa pellicola affronta una tematica seria e quanto mai attuale: “Il film affronta tematiche molto importanti e ha il pregio di non vedere la mia generazione come si fa troppo spesso. Il messaggio è rimboccarsi le maniche se si vuole ottenete qualcosa. Il modello di realizzazione che c’è oggi è sbagliato e mette da parte il garbo e l’onestà dei rapporto umani”. L’artista ha anche sottolineato come, a differenza di quanto fatto in passato, lui ha voluto fare un film raccontando una generazione di cui lui stesso è parte integrante: “Solitamente si fanno film parlando di generazioni che non si conoscono. Volevo ribaltare questo concetto con una generazione che si racconta in prima persona, vedere le cose con il loro sguardo. Quella che è saltata oggi è la gentilezza, una cosa che pesa molto sui rapporti”.

GENNARO NUNZIANTE: “IL VEGETALE”, LA PRIMA REGIA SENZA CHECCO ZALONE

Fa specie vedere Gennaro Nunziante uscire ai botteghini con un nuovo film che non veda Checco Zalone come protagonista. Una novità che ha dato adito a dietrologie di vario genere che sono state spazzate via dal diretto interessato durante un’intervista rilasciata all’HuffingtonPost: “Quando ho iniziato a fare i film con Zalone eravamo amici, adesso siamo fratelli e quello che si dice sui giornali o in tv mi fa male, perché tutti i fatti professionali e i film sono al di là del nostro rapporto. La nostra fratellanza è totale e rimarrà per sempre. Se Zalone ha visto il film? Certo, e ha pure commentato: ‘non ci sono io? Allora fa cagare’.”. Nunziante ha anche spiegato perché ha scelto Rovazzi come protagonista: “Ho scelto Rovazzi come protagonista perché volevo che fosse uno di loro a raccontare questa generazione, cercando di evidenziare quel bisogno che abbiamo tutti noi di educazione e riflessioni gentili. Veniamo da generazioni che hanno ‘vegetato’ ai danni dello Stato perché si sono mangiati tutto, mentre quella dei ventenni non potrà più farlo”.







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