SICILIA/ Chiusa la sala operatoria: muore un ragazzo di 23 anni

- La Redazione

Caos a Mazzarino dove infuriano le proteste per la morte di Filippo Li Gambi, rimasto ferito in un incidente stradale e deceduto a causa della chiusura della sala operatoria

Caos a Mazzarino dove infuriano le proteste per la morte di Filippo Li Gambi, rimasto ferito in un incidente stradale e deceduto a causa della chiusura della sala operatoria

Una settimana fa Filippo Li Gambi, 23 anni di Mazzarino, era caduto dalla motocicletta tranciandosi una gamba. Trasportato all’ospedale “Santo Stefano” di Mazzarino, non è stato operato chirurgicamente poiché la sala operatoria era chiusa. Di conseguenza i medici hanno deciso di trasferirlo presso il “Sant’Elia” di Caltanissetta. Proprio in questa seconda struttura il giovane non è però riuscito a sopravvivere, forse a causa di una forte emorragia. Dopo l’increscioso evento sono scattate le proteste in tutto il paese. L’ospedale di Mazzarino rientrava tra quelli soppressi dal piano di ristrutturazione operato dalla Regione Sicilia.

Il sindaco di Mazzarino, Vincenzo D’Asaro, ai microfoni di radio CNR ha dichiarato: «Ci sono due sale operatorie, ma mancano i chirurghi e quindi restano chiuse». «La chirurgia doveva essere funzionante almeno fino al 31 agosto, invece non funziona da tre mesi. Io mi riservo di presentare una denuncia alla procura per interruzione di pubblico servizio». «La situazione critica – ha poi spiegato il sindaco – nasce due mesi fa quando esce fuori questo decreto assessoriale che va a penalizzare le cinque comunità fra cui Mazzarino, Riesi, Butera. Le strutture ospedaliere vengono trasformate in Pte e Pta, ovvero non ci sarà più la possibilità di ricoverare e fare interventi chirurgici. Da qui è nata una protesta molto forte che non è stata supportata dai nostri rappresentanti alla regione».

Negozi chiusi per protesta, gente che ha cominciato lo sciopero della fame e  ha occupato la strada 626 Caltanissetta-Gela. Tra i tanti manifestanti c’è anche Giuovanni Li Gambi, padre della vittima, che chiede giustizia: «ciò che è accaduto a mio figlio Filippo, a soli 23 anni, deve servire a salvare altre vite».





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