SANTO DEL GIORNO/ Il 17 giugno si festeggiano i Santi Nicardo e Marciano

- La Redazione

Nel giorno del 17 giugno la Chiesa Cattolica, attenendosi al Martirologio Romano, celebra la memoria dei Santi Nicandro e Marciano. La loro vita è accomunata dalla morte come martiri

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Nel giorno del 17 giugno la Chiesa Cattolica, attenendosi al Martirologio Romano, celebra la memoria dei Santi Nicandro e Marciano. La vita dei due santi è accomunata, oltre che dalla morte come martiri, anche da una carriera militare come ufficiali dell’esercito romani nella città di Venafro, nell’attuale Molise. Il periodo di riferimento è quello delle persecuzioni di Diocleziano ai danni dei cristiani, azioni che, nel 304, raggiunsero anche la ridente Venafro. Sono molto scarse le notizie sulle origini dei due santi, secondo alcuni da collocarsi in Grecia, secondo altri, almeno Nicandro, nacque in Egitto. Altrettanto misterioso è il loro rapporto di eventuale parentela: è probabile, infatti, che i due fossero fratelli.

Quello che sicuramente caratterizzò la vita di Nicandro e Marciano fu la forza della loro fede, che li portò a rifiutare la celebrazione di qualsiasi rito pagano. La loro vicenda è arricchita da una figura femminile, Santa Daria, moglie di Nicandro, che pagò con la vita l’aver spinto il marito a non abiurare la fede cristiana. Alcune notizie riguardanti la vita di San Marciano riportano il suo martirio sotto l’imperatore Massimiliano, altre, invece, sotto Diocleziano. E’ possibile che queste ultime siano più attendibili, dal momento che le stesse fonti riporterebbero la sepoltura dei due santi, dopo la decapitazione, nella stessa città dove furono ufficiali e vennero fatti martiri, ovvero Venafro. In un secondo momento, inoltre, avvenne anche il martirio di Daria, che fu sepolta nello stesso luogo, nei pressi di Venafro, dove nel 313 venne eretta una Basilica in loro onore. Nel 1930 furono portati alla luce i sepolcri dei Santi Marciano e Nicandro, dove ogni anno si rinnova il prodigio della “santa manna”.

La tradizione secolare li commemora come patroni della diocesi e delle città di Isernia-Venafro e porta i numerosissimi fedeli ad onorare la loro memoria con festeggiamenti solenni e antichissime. Secondo una di queste, alla mezzanotte del 16 giugno, la popolazione bussa insistentemente alle porte della basilica, curata dai Frati Cappuccini dal 1573. L’apertura delle porte segna l’inizio dei festeggiamenti, che cominciano con la musica suonata da una banda composta da strumenti molto semplici, perciò denominata “bandarella”. Quest’ultima suona per le vie della città per tutta la notte.

La sera del 16 giugno il busto argenteo di San Nicandro e le reliquie dei Martiri, vengono traslati con una solenne processione dalla chiesa della SS. Annunziata, luogo dove vengono conservate per tutto l’anno, alla Basilica. Le spoglie di San Marciano, invece, sono conservate nella chiesa di San Falco a Palena, in provincia di Chieti, luogo dove vennero traslate, secondo fondi attendibili, per proteggerle dall’invasione dei Saraceni ai danni della città di Venafro, nel X secolo. Il giorno successivo ricorre la festa liturgica, che attira un numero molto consistente di pellegrini. Il sindaco rinnova il dono di ceri votivi e consegna al vescovo le chiavi della città. Il gesto simboleggia il patrocinio di San Nicandro sul comune di Venafro. Il 18 giugno si svolge la processione conclusiva della durata di circa cinque ore, durante la quale i fedeli riaccompagnano i Santi nella chiesa dell’Annunziata. Il rito termina con l’intonazione dell’antico Inno Popolare in onore dei patroni, tramandato nei secoli di generazione in generazione.

Chi ha partecipato all’evento almeno una volta lo descrive come un mix di luci, colori e musica a generare uno scenario di forte impatto emotivo ed estremamente commovente. Nel 2003 la diocesi di Isernia-Venafro ha celebrato i 1700 anni dal martirio dei Santi protettori. Oltre che nel luogo dove i martiri donarono la loro vita in nome della fede che professavano, il loro culto è seguito nelle città di Sannnicandro Garganico, in provincia di Foggia e di Minturno, precisamente nella frazione di Tramensuoli, in provincia di Latina. In queste località San Nicandro e San Marciano sono venerati come Santi Patroni. A Ravenna e a L’Aquila, invece, sono state erette chiese in loro onore. In generale il loro culto, particolarmente quello di San Marciano, è stato molto diffuso in tutta l’Italia meridionale, come dimostra la presenza di chiari riferimenti ai due Santi in diversi casi di toponomastica del Sud della penisola. Nello stesso giorno la Chiesa Cattolica celebra la memoria, oltre che della già citata Santa Daria, di Sant’ Adolfo di Maastricht, Sant’Antidio e Sant’Avito.





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