Charlie Gard/ Ultime notizie: il giudice concede ai genitori la possibilità di presentare nuove prove orali

- Niccolò Magnani

Charlie Gard, ultime notizie di oggi 21 luglio 2017: in giornata il confronto-incontro tra giudici e medici specialisti all'Alta Corte di Londra. Il problema passaporto Usa e nuovi appelli

eutanasia_bambino_charlie_gard_facebook Charlie Gard (Foto da Facebook)

Oggi è una giornata importante per Charlie Gard e i suoi genitori. Non per la sentenza, che dovrebbe arrivare martedì prossimo, ma per il confronto che all’Alta Corte di Londra tra il pool di specialisti internazionali nominati e il giudice generale Nicholas Francis. Tiene banco anche la questione relativa alla residenza permanente concessa dagli Stati Uniti al piccolo (non si tratta, dunque, di cittadinanza), ma non sono mancate neppure le prese di posizioni, come quella del filosofo Diego Fusaro, il quale ha lanciato un appello. Sono emerse però anche storie commoventi, come quella di Jaime Beutler, la donna che ha proposto la residenza permanente negli Stati Uniti a Charlie Gard anche per una questione di “empatia”. Numerose le altre iniziative di solidarietà a sostegno della famiglia Gard. La svolta comunque è vicina: lo ha lasciato intendere il giudice, che potrebbe ascoltare Connie Yates, la madre di Charlie Gard. Oggi in udienza ha lanciato un appello esplicito agli avvocati, presto potrebbe fare lo stesso la madre del piccolo.

CHARLIE GARD: ULTIME NOTIZIE VERSO LA SENTENZA DEL 25 LUGLIO

ATTESA PER LA SETTIMANA DECISIVA

Solo la Corte inglese potrà decidere se Charlie Gard potrà o meno lasciare il Great Ormond Street Hospital di Londra per sottoporsi alle visite negli Usa. La conferma, come rivela Il Secolo d’Italia online, è giunta oggi per bocca di Nicholas Francis il giudice che ha preso parte alla seduta tecnica che si è svolta all’Alta Corte, dopo il consulto medico avuto con lo specialista americano e l’esperto italiano. Una precisazione resasi necessaria dopo la notizia della residenza Usa che il Congresso era intenzionato a dare al piccolo di 11 mesi e alla sua famiglia. Le sorti di Charlie, dunque, a questo punto restano tutte appese alla decisione che giungerà il prossimo martedì con la sentenza di Francis, preceduta lunedì da una nuova udienza importante. Il clima, in attesa del prossimo 25 luglio, si fa ancora più teso. Tutto si basa su quelle “nuove evidenze” che il giudice ha chiesto alla famiglia Gard come prova che il trasferimento negli Usa sia legato esclusivamente alla prospettiva concreta di cura per il piccolo Charlie e non alla loro ultima disperata volontà di poterlo tenere in vita. Per tale ragione il giudice ha stabilito che i genitori potranno, se lo vorranno, avanzare ulteriori prove orali nel corso dell’udienza decisiva della prossima settimana. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

LE INIZIATIVE IN ITALIA

Da quando il caso di Charlie Gard è esploso a livello internazionale, i moti di solidarietà sono stati numerosi anche in Italia. In occasione dell’importante giornata di oggi per la famiglia del piccolo, anche il Comune di Gela ha deciso di solidarizzare con i coniugi Gard mettendo a punto una iniziativa che andrà in scena nella serata odierna. A renderlo noto è il sito Giornale di Sicilia, che rivela l’iniziativa promossa dal Centro Aiuto alla Vita, dalla Casa della Piccola Misericordia e dalle associazioni umanitarie e di volontariato della cittadina siciliana al fine di far sentire il proprio sostegno ai genitori di Charlie, affetto da una rara malattia mitocondriale ed il cui destino resta ancora incerto. Nel tardo pomeriggio, dunque, intorno alle 19:00 il vescovo Rosario Gisana celebrerà una messa nella chiesa di Sant’Agostino al termine della quale si terrà un corteo con lumini e candele e che terminerà in Piazza San Francesco. Qui, Palazzo di Città sarà totalmente illuminato di blu in sostegno a Charlie Gard e alla battaglia condotta dalla sua famiglia. E’ questa l’iniziativa della città della quale è stato ribadito lo “spiccato carattere umanitario e di accoglienza per i bambini concepiti, i bambini ammalati e di ogni persona con disabilità di ogni genere”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

LA MADRE IN TRIBUNALE PER UN ULTIMO APPELLO?

La mamma di Charlie Gard potrebbe tornare a parlare in tribunale. L’indiscrezione è stata riportata dal Mirror, secondo cui la madre del piccolo di 11 mesi potrebbe lanciare un ultimo appello al giudice prima che prenda una decisione sulle sorti del figlio. Oggi dunque Connie Yates potrebbe intervenire nell’audizione di fronte al giudice Nicholas Francis dell’Alta Corte di Londra. La donna potrebbe essere convocata per fornire la sua testimonianza sulla vicenda: «Non vogliamo percorrere vecchie strade», ha precisato il giudice, spiegando che potrebbe ascoltare Connie Yates o Chris Gard «se sentono che ci sia ancora qualcosa da dire». In tribunale è stato già sentito il dottor Hirano, che crede di poter sottoporre il piccolo Charlie ad un trattamento sperimentale. Il giudice ha poi invitato le parti a stringere i tempi, anche perché intende pronunciare la sentenza definitiva martedì. «Ogni secondo è importante: potrebbe essere un secondo di sofferenza in più o un secondo in meno per ricevere il trattamento», ha spiegato Francis agli avvocati. (agg. di Silvana Palazzo)

IL GIUDIZIO DEL CARDINAL BASSETTI (CEI)

Il piccolo Charlie Gard è ancora nei cuori e nei pensieri di tanti, specie mentre si avvicina la sentenza del prossimo 25 luglio: la Chiesa Cattolica, specie in Italia, non ha mai abbandonato la vicenda arrivando a ribadire in più occasione, sia con la Cei che con Papa Francesco stesso, il valore e l’importanza di quella piccola e fragile vita. «la questione è strettamente antropologica e soprattutto non si deve mai addolcire, peggio ancora anestetizzare la coscienza, sul fatto della vita perché la nostra vita è eterna, comincia su questa terra e durerà per sempre», spiega anche oggi il Cardinal Gualtiero Basseti, nuovo presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Nell’intervista rilasciata a Radio Vaticana il capo della Cei insiste nel avvicinare la storia di Charlie Gard con quella “cultura dello scarto” denunciato da Papa Benedetto XVI e Francesco in più occasioni; «Perché la vita va difesa e protetta? Il Papa l’ha detto con una chiarezza estrema: perché non esiste nessuna vita che non sia degna di essere vissuta. Altrimenti cadiamo nella cultura dello scarto e questo è terribile perché ciò che si scarta vuol dire che è inutile. E allora vorrebbe dire che esistono delle vite inutili che non sono degne di essere vissute. La vita, invece, è sempre un dono, una relazione», spiega con veemenza il cardinal Bassetti, che poi aggiunge ancora un pensiero a quanto il caso di Charlie abbia scosso l’opinione pubblica mondiale. «Tutto il mondo in qualche modo si è concentrato attorno a lui, non solo la sua grande e nobile famiglia ma nazioni intere si sono concentrate attorno a questo fatto perché c’è una vita e perché la vita è relazione, capace di coinvolgere anche l’opinione mondiale. La vita, quindi, non è mai un fatto unilaterale: anche la vita di una sola persona sulla terra, ci coinvolge tutti», si conclude l’intervista a Radio Vaticana.

PARLA MAMMA CONNIE

Dopo qualche giorno di silenzio, dopo le ultime dichiarazioni una settimana fa durante l’udienza all’Alta Corte, è tornata a parlare la mamma di Charlie Gard, Connie Yates, sempre combattiva e lucida nel cercare di trovare una soluzione a quel piccolo figlio amato che sta lottando tra la vita e la morte. «Il nostro bellissimo bambino è ancora stabile. Siamo accanto a lui nel lettino e sentiamo che non sta soffrendo. Come genitori pieni di amore stiamo facendo la cosa giusta nell’esplorare tutte le opzioni di trattamento», riporta al Telegraph mamma Connie, spiegando poi come sono avvenuti i vari esami degli scorsi giorni compiuti dal pool di medici internazionali chiamati dalla Corte londinese. «Hirano (lo specialista Usa responsabile della cura sperimentale, ndr) ha chiesto una nuova risonanza magnetica e un elettroencefalogramma di 30 minuti, ma il Gosh ha preferito un Eeg più lungo, che aveva richiesto il giudice. Abbiamo sottoposto nostro figlio agli esami. Abbiamo facilitato gli esperti in tutti i modi possibili. Charlie sarà sottoposto ad altri test a breve», conclude la mamma del piccolo bimbo affetto da deplezione mitocondriale.

RESIDENZA USA, LA PROPONENTE: “HO VISSUTO CIRCOSTANZE SIMILI”

Chi c’è dietro l’emendamento con il quale gli Stati Uniti hanno concesso la residenza permanente a Charlie Gard per consentirgli di ricevere il trattamento sperimentale? La proponente è Jaime Herrera Beutler, che sa bene cosa stanno attraversando Connie Yates e Chris Gard, i genitori del piccolo di 11 mesi con una rara malattia genetica. Alla figlia Abigail fu diagnosticata una condizione genetica altrettanto rara, la sindrome di Potter: la bambina stava crescendo nel suo ventre senza reni. Rifiutando il consiglio dei medici, secondo cui doveva abortire, Beutler si è sottoposta ad un trattamento sperimentale durante la gravidanza: la figlia Abigal è dunque la prima bambina sopravvissuta alla nascita senza reni. La sua storia ha aiutato altri neonati con la stessa patologia. In seguito ha poi ricevuto un trapianto di rene dal padre. «Propongo questo emendamento perché ho vissuto circostanze simili», ha dichiarato, come riportato da Townhall. (agg. di Silvana Palazzo)

OGGI CONFRONTO DECISIVO TRA MEDICI E ALTA CORTE?

Oggi dovrebbe essere il giorno decisivo per il caso Charlie Gard: non in termini di sentenza – quella dovrebbe arrivare non prima del prossimo 25 luglio – bensì per il possibile confronto-incontro all’Alta Corte di Londra tra i medici specialisti internazionali nominati e il giudice generale Nicholas Francis. Da quanto emerge da fonti e media inglesi, i medici del GOSH non sarebbero stati per nulla convinti dagli esami e dalle proposte del medico Michio Hirano e degli altri specialisti favorevoli alla cura sperimentale per il piccolo Charlie (tra cui anche il luminare dell’ospedale Bambino Gesù di Roma). Nei prossimi giorni, con il protocollo finale in mano, il giudice inglese dovrà prendere la difficile e delicata decisione: intanto soffiano polemiche sul fronte politico-diplomatico tra Usa e Gran Bretagna dopo la concessione del passaporto sanitario a Charlie e intera famiglia Gard. Ecco qui tutti i passaggi spiegati con chiarezza.

CITTADINANZA USA O RESIDENZA?

Per fare un po’ di chiarezza proviamo a spiegare cosa davvero ha deciso il Congresso Usa due giorni fa (che non ha diciamo eccelso in chiarezza di comunicazione): il tentativo è chiaro, quello di rendere la vita per Charlie Gard più “semplificata” per poterlo salvare dalla possibile conferma di decisione della Corte inglese che probabilmente farà staccare la spina ai suoi macchinari. Ma per farlo, la concessione della cittadinanza americana in realtà è diversa da come è stata presentata finora: lo ha spiegato ieri mattina la proponente al Congresso dell’emendamento specifico su Charlie Gard, Jaime Herrera Beutler, «si tratta di un tentativo per accelerare il processo, anche dal punto di vista burocratico, ma chiarisce che dovrebbero poi seguire altri passi, fra cui una votazione alla Camera, in primis». L’emendamento passato dunque più che una diretta cittadinanza americana rappresenta una richiesta di garantire a Charlie e alla sua famiglia lo status di residenza permanente ai fini di altri possibili cure e trattamenti medicali. Una “cittadinanza” in senso lato dunque, non proprio un passaporto Usa: nelle prossime ore si cercherà di capire meglio anche questa ulteriore complessità giuridica, mentre intanto il piccolo Charlie continua ad essere visitato in attesa della decisione ufficiale della Corte Inglese.

L’APPELLO DEL FILOSOFO DIEGO FUSARO

Tra i tanti interventi svolti da medici, giuristi e vescovi sulla complessa vicenda del piccolo Charlie Gard ovviamente anche la cultura e la filosofia si sono espresse nelle varie posizioni riguardo il destino e le origini di un caso così spinoso e complesso come quello del bimbo inglese di cui ancora si attende una sentenza finale. In Italia anche il giovane (ed emergente nei dibattiti nazional-politici) saggista e filosofo Diego Fusaro ha preso forte posizione a riguardo, pubblicando un appello molto duro sul suo sito internet. Contro i giuristi Uk e contro la stessa CEDU (Corte Europea dei diritti), il giovane pensatore ha espresso parole molto nette: «Charlie è una vita inutile per il capitale, che vuole vite utili immediatamente spendibili e produttive e mira a liquidare in blocco tutto ciò che non è immediatamente utile», scrive Fusaro sul blog. “In lotta con Charlie Gard” si intitola il suo post, che si conclude con un appello ancora più netto: «ecco perché (il Capitale, ndr) vuole imporre il dovere di morire per Charlie Gard e per quanti in futuro non saranno immediatamente utilizzabili nel circo dello scambio del consumo e della produzione. Forza piccolo Charlie».





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