CINA/ Amnesty International: torture medievali usate sugli oppositori del regime comunista

- La Redazione

La pratica della tortura sui prigionieri specie gli oppositori del regime comunista è sempre praticata da parte della polizia denuncia un rapporto di Amnesty International

cina_congresso_r439 Immagine di archivio

Secondo Amnesty International, in Cina è ancora ampiamente diffuso l’uso di torture di tipo medievale contro gli oppositori del regime, soprattutto avvocati che si battono per i diritti umani, membri del partito comunista caduti in disgrazia e membri di minoranze religiose. Nel rapporto le testimonianze di persone che sono state vittime di queste pratiche: coni a spillo da infilare nella retina, sedie di ferro a cui incatenare i prigionieri, bastoni elettrificati e altro ancora. In una  testimonianza, l’avvocato difensore dei diritti umani Cay Ying racconta di essere stato appeso e lasciato a penzolare in aria con le mani e il petto legati a una tavola. Yu Wensheng, un altro avvocato che protestava per la detenzione di un suo cliente, ha raccontato di essere stato imprigionato per tre mesi e sottoposto a continue torture, ammanettato a una sedia di ferro con le mani dietro la schiena. Il dolore era tale, ha detto, che sperava di morire, mentre gli agenti ripetutamente strattonavano le manette sempre più forte. Il governo cinese ha promesso più volte di voler abolire queste pratiche, ma di fatto ancora oggi nulla è cambiato.







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