Trump, “dazi alla Cina per 50 miliardi”/ Guerra commerciale: tasse del 25% su 800 prodotti, crollano le borse

- Emanuela Longo

Trump annuncia dazi alla Cina per 50 miliardi: guerra commerciale in vista tra i due Paesi? Gli effetti potrebbero essere incerti. La replica di Pechino: "contromisure immediate".

donald_trump_14_lapresse_2017 Donald Trump (LaPresse)

La posizione del presidente Usa contro la Cina non sembra cambiare di un solo millimetro e per questo Trump ha annunciato la volontà di imporre il 25% di dazi sui beni cinesi per un valore di 50 miliardi di dollari. Colpa di Pechino accusato di furto del copyright intellettuale. Le tariffe riguarderanno oltre 800 prodotti Made in China e i dazi andranno ad aprire una vera e propria guerra commerciale che potrebbe avere vasti effetti internazionali. La prima tranche potrebbe svolgersi già il prossimo 6 luglio. La Cina, di contro, ha già anticipato contromisure imminenti ma, come spiega Tpi, in caso di reazione Trump ha, a sua volta, avvertito che gli Usa imporranno ancora più dazi. Dazi che, a detta del presidente Usa, sarebbe “indispensabili per impedire ulteriori trasferimenti sleali di tecnologia e proprietà intellettuale americane in Cina, proteggendo i posti di lavoro americani”. Intanto dopo l’annuncio di Trump i mercati azionati europei e americani hanno subito drastici cali per via della grande preoccupazione di una possibile guerra commercial che appare tuttavia sempre più imminente. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

COLDIRETTI: “GUERRA COMMERCIALE A PECHINO? RISCHIA IL MADE IN ITALY”

Non è solo una guerra commerciale sull’asse Cina-Usa ma inevitabilmente la nuova “baraonda” sui dazi rischia di avere ripercussioni anche sui mercati internazionali ed europei, Italia non esclusa. «Dopo la Cina la prossima vittima della politica protezionista di Trump è l’Unione europea con la decisione degli Stati Uniti di imporre dazi antidumping fino a quasi il 50% sulle importazioni di olive spagnole, un pericoloso precedente che mette a rischio la presenza negli Usa del Made in Italy e delle produzioni agroalimentari dell’intera Unione europea». A lanciare l’allarme è la Coldiretti che in una nota commenta la cattiva notizia dei dazi Usa alla Cina e delle possibili ripercussioni sul mercato italiano e sulle esportazioni; «La procedura iniziata su reclamo di alcuni produttori di olive americani, che si concluderà il 24 luglio, rischia pericolosamente di estendersi all’intera produzione agroalimentare dell’Unione europea perché di fatto – continua la nota dell’associazione italiana – viene messo nel mirino statunitense il sistema di aiuti europei all’agricoltura, costituendo un pericoloso precedente per futuri attacchi alla politica agricola comunitaria». Infine, il grande rischio è proprio per quel Made in Italy agroalimentare diretto verso gli States che è «il principale mercato di riferimento fuori dall’Unione europea con un importo di 4 miliardi di euro di esportazioni nel 2017, in aumento del 6%». (agg. di Niccolò Magnani)

TRUMP ANNUNCIA DAZI ALLA CINA

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha approvato dazi per 50 miliardi di dollari su una lunga serie di prodotti cinesi. I dazi contro Pechino scatteranno in due differenti fasi, la prima già dal prossimo 6 luglio e riguarderà una lunga lista di prodotti di ben 818 categorie differenti per circa 34 miliardi di dollari, mentre la seconda riguarderà 284 categorie per un valore di 16 miliardi. A darne notizia, come spiega Repubblica.it, è stato il Wall Street Journal, poi ufficializzata dallo stesso Trump che va così ad anticipare una nuova guerra, questa volta solo commerciale, tra Usa e Cina, i cui esiti saranno del tutto imprevedibili. La decisione degli Stati Uniti rappresenta una sorta di “punizione” contro Pechino, rea di aver rubato le tecnologie alle aziende Usa e di aver violato i diritti sulla proprietà intellettuale. Secondo il Wsj il presidente americano avrebbe dato il suo via libero alle tariffe del 25% dopo un vertice con i suoi consiglieri alla Casa Bianca e con alcuni dei maggiori responsabili della sicurezza nazionale, del Tesoro e del dipartimento al commercio. Le tariffe riguarderebbero un lunghissimo elenco di beni che la Cina esporta in Usa e riguarderebbero in primo luogo prodotti tecnologici.

LA REAZIONE DI PECHINO

Subito dopo l’annuncio dei dazi da parte di Trump ai prodotti Made in China, ma reazione di Pechino chiaramente non si è fatta attendere. La Cina, come spiega l’agenzia di stampa Ansa, avrebbe già reagito annunciando una sua reazione immediata e possibili contromisure imminenti. E’ quanto riferito dai media cinesi citando il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang. Al tempo stesso, però, gli Usa avvertono che “imporranno dazi aggiuntivi se la Cina si impegna in misure di ritorsione come nuove tariffe su merci, servizi o prodotti agricoli americani, l’aumento di barriere non tariffarie o azioni punitive contro gli esportatori americani o società americane operanti in Cina”. La stessa Casa Bianca aveva specificato che le tariffe imposte alla Cina serviranno principalmente a ” prevenire ulteriori trasferimenti ingiusti di tecnologia americana e proprietà intellettuali alla Cina, cosa che proteggerà i posti di lavoro americani”. Non solo, questi dazi serviranno a portare equilibrio alle relazioni commerciali tra i due Paesi.





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