SICILIA/ Pensioni, la Regione paga quattro volte le entrate contributive che incassa

- La Redazione

La spesa per i trattamenti pensionistici a carico della Regione Sicilia per il 2012 si è attestata a 656 milioni di euro, con un aumento di 17 milioni rispetto all’anno precedente

rosario_crocetta_R439 Rosario Crocetta, governatore della Sicilia (Infophoto)

La spesa per i trattamenti pensionistici a carico della Regione Sicilia per il 2012 si è attestata a 656 milioni di euro, con un aumento di 17 milioni rispetto all’anno precedente, vale a dire quattro volte le entrate contributive che vengono incassate (pari a poco più di 174 milioni di euro, in calo di quasi il 30% rispetto al 2008). Una cifra altissima, che serve a mantenere gli oltre 16mila pensionati regionali il cui numero è cresciuto di circa 300 unità in due anni. Come scrive oggi il “Quotidiano di Sicilia”, sono passati nove mesi da quando Rosario Crocetta è diventato governatore, eppure gli sprechi che intendeva eliminare sono ancora tutti al loro posto. Lampante è il caso degli ex dipendenti regionali, andati in pensione a condizioni che solo in Sicilia sono così favorevoli: tutto merito di una legge del 1962 che calcola ancora le pensioni con il metodo retributivo, permettendo ai pensionati di ricevere assegni fino al 108 per cento dell’ultima busta paga. In tutte le altre regioni, invece, è utilizzato il metodo contributivo che ammonta a circa il 33% della retribuzione dei lavoratori e, come fa notare il quotidiano siciliano, anche senza alcun costo di gestione, visto che è tutto a carico del nuovo Inps (la Sicilia, invece, è l’unica regione a gestire in proprio la previdenza del personale). Come ha spiegato la Corte dei Conti, è proprio il ritardo nel recepire il metodo contributivo a costituire una delle principali cause del costante incremento della spesa previdenziale siciliana. Tale spesa, inoltre, è destinata anche a subire incrementi negli anni successivi: sommando le cifre previste per i prossimi tre anni (escludendo il 2012) si raggiunge la cifra totale di circa due miliardi di euro.







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