REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016/ Voto 4 dicembre, ricorso sul quesito: verso sentenza Tar, Grillo “No è massima espressione politica” (oggi 17 ottobre)

- La Redazione

Referendum Costituzionale, news voto 4 dicembre 2016: ultime novità live di oggi 17 ottobre, Italicum e riforma Boschi sotto discussione. D'Alema vs Renzi, riforma protetta da poteri forti

di_maio_luigi Luigi Di Maio (Foto: LaPresse)

Sono ore febbrili per il referendum costituzionale che è sotto esame del Tar del Lazio, chiamato a decidere a breve sulla legittimità o meno del quesito posto alle urne: mentre si attende la decisione, ha voluto scrivere sul proprio blog Beppe Grillo un ennesimo affondo contro Renzi e la sua riforma costituzionale. Nella mattinata la campagna elettorale M5s per il No era cominciata con le invettive di Luigi Di Maio contro il referendum, con il pressing sul governo che dovrebbe cadere se avvenisse la vittoria de No (“noi nel caso non aderiremo a nessun governo di scopo). Il leader richiama al fulcro della riforma: «Ma il no è affascinante. Noi siamo ridotti come ci siamo ridotti per aver detto sì, abbiamo detto dei sì di troppo. Allora cercate di assaporare la piacevolezza del no, di non fare una cosa. Il no che noi diciamo è la più alta espressione della politica che si può avere oggi. Lo devono fare e dire e pensare i cittadini normali». Grillo decidere di chiudere ancor con un affondo indicato ai cittadini chiamati alle urne, prosegue nella sua “retorica del No”, «Devono saper dire di no e gioire a certe cose. Il no a un avanzamento di carriera se non è meritato, il no alla gratitudine se non è meritata, il no a buste e tangenti. Il no a una riforma costituzionale che è un pastrocchio».

Si è conclusa l’udienza al Tar del Lazio per discutere sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre 2016: il testo del quesito, come vi raccontavamo qui sotto, è sotto l’occhio del ciclone per il ricorso M5s-Sinistra Italiana contro il testo deciso dal governo per la scheda elettorale che troveremo tutti nelle urne il prossimo 4 dicembre. La decisione è attesa nel pomeriggio, ma cosa potrebbe uscire dal Tar del Lazio come ipotesi sul futuro del testo referendario? Sono sostanzialmente tre le strade da perseguire e il Tar sta decidendo quale adottare: confermare il provvedimento di indizione del referendum, annullarlo potendo dare però indicazioni su eventuali cambiamenti nel quesito, oppure ancora dichiararsi incompetente sulla materia. «Abbiamo ribadito che sono stati violati i diritti costituzionali sull’espressione di un voto consapevole e informato così come stabilito dalla Costituzione. Adesso siamo in attesa della decisione del Tar», ha dichiarato l’avvocato Giuseppe Bozzi, legale dei ricorrenti all’Ansa.

Durissimo attacco del Movimento 5 Stelle contro Renzi e l’intero referendum costituzionale, una riforma definita “una truffa fatta per l’ego sproporzionato del premier” durante l’apertura ufficiale della Campagna Elettorale verso il voto del 4 dicembre prossimo. Luigi Di Maio, Vito Crimi, Massimo Castaldo e Danilo Toninelli, insieme ad altri, hanno presentato il No definitivo al prossimo referendum costituzionale mostrando alla stampa estera le ragioni di questa scelta. «Questa riforma, che è spacciata come il provvedimento che deve cambiare la qualità della classe politica, in realtà è il paravento dietro cui la classe politica sta nascondendo i propri mali endemici e li sta proteggendo», secondo Luigi Di Maio che poi passa anche all’attacco diretto sui contenuti, o meglio, sui mancati contenuti della riforma Boschi. «I vitalizi ci costeranno la stessa cifra di oggi; non ci sarebbero, come oggi, delle serie norme anticorruzione per la selezione eletti; come oggi non ci saranno limiti cambi casacca e non ci sarà legge sui finanziamenti ai partiti o una legge sulle lobby». Secondo i grillini una delle truffe del governo renziano è affermar come la riforma aiuti a sbrigare una lentezza pachidermica delle leggi: «Fare leggi più velocemente? Voglio dare una notizia agli italiani: questo Parlamento fa una legge ogni 5 giorni. Tutto il mondo si sta interrogando sul modo in cui diminuire il numero di leggi: il nostro problema è il millefoglie legislativo. Questa è una truffa, ci stanno fregando».

Oggi dovrebbe arrivare il risultato del ricorso M5s-Si contro il testo del quesito al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre 2016: un ricorso che ha fatto molto discutere visto che per gli accusanti quel testo che tutti ritroveremo nelle urne a dicembre è indecente e schierato per il Sì, invogliando i cittadini a non ragionare e con domande malposte, per la difesa invece si tratta del titolo della legge presentata regolarmente e votata per mesi in Parlamento. Chi avrà ragione? Il Tar del Lazio è chiamato a rispondere oggi sul quesito referendario, se illegale o incostituzionale oppure se si risolverà, come pare, in un nulla di fatto. È intervenuto anche Carlo Rienzi del Codacons, che ha presentato un analogo ricorso al Tar del Lazio che verrà deciso però il prossimo 16 novembre, facendo capire le ragioni del Codacons sull’intera vicenda del referendum costituzionale. «Il nostro scopo non è sostenere il” si” o il “no” al referendum,  ma garantire correttezza ed imparzialità nei confronti dei cittadini. Per tale motivo abbiamo chiesto ai giudici di bocciare il testo del quesito referendario, perché totalmente squilibrato in favore del “si” con evidente danno per i votanti».

Matteo Renzi per il referendum costituzionale chiama a raccolta industriali di Confindustria, i pensionati e i lavoratori protetti dai bonus lanciati dalla Legge di Stabilità 2017: più o meno questo il senso dell’attacco, l’ennesimo, di Massimo D’Alema verso il governo, lato renziano, nelle due riforme più discusse d’Italia, Italicum e legge costituzionale. Nell’intervista a Lucia Annunziata a “In mezz’ora” l’ex premier ha provato, in maniera calma e compassata, a smontare il voto del 4 dicembre dicendo che è frutto di poteri forti, «che sono tutti schierati per il Sì». La decisione è assolutamente confermata: «Mi oppongo a questa riforma costituzionale perché la considero sbagliata. Non si crea un Senato federale ma una camera di serie B che sarà un pasticcio», anche se si dice per nulla contro il governo; «È una legge pasticciata, fortemente accentratrice, io la contrasto al di là degli schieramenti e del Pd. Io guardo agli interessi e alla democrazia degli italiani». Secondo la visione di D’Alema, Renzi perderà perché i giovani sono quasi tutti per il Movimento 5 Stelle e tanti cittadini normali, mentre « schierati per il Sì molti poteri forti dall’altra molti cittadini». Qualche puntita accusa anche contro uno di questi “poteri forti”, Confindustria che certamente a Renzi non sfuggirà e replicherà, «Fin qui ho conosciuto Padoan come persona seria – ha detto – ma questa finanziaria lascia a desiderare. Dà qualcosina ai pensionati e tantissimo agli industriali, ma Confindustria si era già schierata per il Sì (al Referendum, ndr) ed è giusto che abbia ricevuto qualcosa in cambio». Tutti per il Sì dunque, tranne i giovani? La disamina di D’Alema non convince appieno anche per i contenuti della riforma, ancora una volta, sono solo nominati e mai fino in fondo spiegati e argomentati, neanche per essere “smontati”… (Niccolò Magnani)





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