Michela Murgia nega intervista a Quarta Repubblica: Salvini ironizza, "Porro hai sbagliato, dovevi dire di essere Fazio..". La replica "disonesti intellettuali, io non parlo"
Da Pinocchio “riletto” come “testimonial” dell’utero in affitto fino al fascistometro per misurare «quanto è fascista chi vi sta di fronte», Michela Murgia per queste pagine ha sempre rappresentato una particolare “preferenza”: la scrittrice sarda, convintamente femminista e anti-Salvini (legittimo tutto, non siamo certo nel regno del pensiero unico) in questi ultimi giorni si è resa protagonista di un piccolo “caso” durante la trasmissione condotta da Nicola Porro “Quarta Repubblica”. Nell’ultima puntata, il collega inviato si è recato a Roma Parioli dove era in corso un incontro sull’immigrazione che vedeva tra i relatori la stessa Murgia, col tentativo di intervistarla dopo i recenti casi di Torre Maura (e non solo). Il servizio di Claudio Rinaldi – come giustamente nota Tvblog – aveva come semplice tesi una certa “incoerenza” della sinistra che parla di migranti e accoglienza nel quartiere più prestigioso della Capitale, lontano dalle periferie dove l’emergenza è reale per davvero. Ma appena il giornalista si avvicina alla Murgia, la reazione è inaspettata: «che cos’è Quarta Repubblica? No, io non parlo» e rifiuta tout court l’intervista in modo non esattamente “garbato”. A quel punto è Porro ad intervenire dallo studio dicendo «Devo dire che è fantastica. Devo dare un consiglio a Claudio Rinaldi: non devi dire che sei di Quarta Repubblica, così portavi a casa il risultato».
LO SCONTRO MURGIA-SALVINI
A quel punto il Ministro degli Interni Matteo Salvini, fino a quel punto silente in studio a Quarta Repubblica, intervenire divertito e ironizzando contro Michela Murgia «Porro, ti do un consiglio. Devi andare a nome di Fabio Fazio, così ti rilasciano tutte le interviste del mondo. Hai sbagliato». Apriti cielo: la scrittrice sarda dal suo account Instagram attacca a tutto spiano la “destra” in Italia e prova a replicare all’ironia di Salvini e alla mancata intervista di Nicola Porro. «Esiste una regola semplice negli ingaggi della comunicazione mediatica: se hai davanti qualcuno che ha già deciso cosa farti dire o come farti apparire, non sei obbligato a lasciarglielo fare», scrive la Murgia che poi prosegue, sulla stessa linea d’attacco «Per questo non rilascio interviste a Libero, al Giornale o a trasmissioni televisive condotte da persone di cui non riconosco l’onestà intellettuale. La differenza tra comunicare e manipolare è chiara e io non mi faccio usare per raccontare palle sul dramma delle persone lasciate morire nel Mediterraneo dalla politica del ministro Salvini. C’è un solo modo per vincere ai giochi truccati ed è non giocare». Ricordiamo che solo lo scorso novembre, intervenendo a Otto e mezzo per spiegare il suo Fascistometro, la scrittrice sarda aveva dato del “rischio fascismo” non solo a Salvini ma anche a Di Maio e Renzi. Insomma, chi non la pensa come una certa parte politica, allora rischia di essere fascista o comunque “disonesto intellettualmente”. Tu chiamala se vuoi… ideologia?
