TAV ‘SPACCA’ M5S: GRILLO “TRADIMENTO”/ Di Maio “Conte sbaglia, in Parlamento..”

Beppe Grillo vs Di Maio dopo il Sì Tav di Conte: "tradimento, come su Tap e Trivelle". Furia base 5Stelle contro leader che si difende "non d'accordo col Premier, ma in Parlamento.."

Entrando al Ministero del Lavoro, il leader M5s Luigi Di Maio prova a difendersi dopo le tantissime parole di “distanza” e profondo malumore evidenziato dalla base grillina a seguito del dietrofront di Conte sulla Tav: «Siamo e resteremo sempre contrari al Tav perché è un’opera inutile che sarà un regalo alla Francia per 2,2 miliardi di euro. Ma siamo minoranza». Ad Ariola che parla di imbroglio e resa, Di Maio replica «Abbiamo seguito logicamente quello che abbiamo sempre detto. Ma noi al Governo ci stiamo col 33%, non col 51%. Chi ci volta la faccia lo dice senza memoria e senza avere mai avuto una faccia. Ricordo che il Pd di Renzi come la Lega sono stati no Tav in passato, e noi restiamo no Tav, è colpa nostra che abbiamo il 33%? Tutti i partiti che sono stati no Tav hanno cambiato idea e ora danno la colpa a noi del fatto che non si ferma? È una follia». Dopo l’attacco di Beppe Grillo però è difficile anche per Di Maio e Casaleggio tenere le redini del partiti che si appresta nei prossimi mesi a dover votare sulla Tav andando “contro” il proprio Presidente del Consiglio: ieri in una lunga diretta Facebook (che trovate qui sotto, ndr) Di Maio ha provato a raccontare «tutta la verità sulla Tav», ammettendo «Noi siamo sempre stati contro un’opera che rappresenta un regalo alla Francia e a Macron, che ha un grande impatto ambientale oltre che economico e che in questo momento rappresenta una delle opere per progettazione più vecchie che abbiano in Italia. E ora sembra urgente. L’abbiamo sempre contrastata perché è un’opera di cui l’Italia dovrebbe costruire il 58% e possedere il 2%. Il saldo è di 2,2 miliardi di euro alla Francia. L’Europa ci ha detto che ci darà più fondi, che però non ha ancora stanziato e che comunque continueranno a regalare più soldi alla Francia che giovare all’Italia». In chiusura aggiunge «Conte ha detto che dal lato governo non  possiamo più fare nulla per fermare la Tav. Ma ha spiegato che chi potrebbe ancora fermarla è il Parlamento perché c’è un trattato internazionale di mezzo, ratificato proprio dal Parlamento. Solo il Parlamento può quindi tornare indietro in maniera unilaterale. Io non sono d’accordo con Conte quando dice che si spendono più soldi a non farla, che a farla. Ma non è solo una questione di soldi, c’è anche un impatto ambientale e sulla popolazione che non ha mai voluto quell’opera».