Russiagate, Conte dal Copasir/ Zingaretti “Inquietante che Salvini non risponda”

Russiagate, Conte al Copasir. Arriva il commento di Nicola Zingaretti sulla vicenda: “Salvini non risponde? Inquietante”

Arriva anche la replica del segretario generale del Partito Democratico, presidente della regione Lazio, Nicola Zinagretti, in merito alla vicenda del Russiagate che vede coinvolto Matteo Salvini, e del “colloquio” del Premier Conte con il Copasir. Attraverso la propria pagina Twitter il numero uno del Pd si è rivolto così all’ex ministro dell’interno, sottolineando come sia necessaria una sua replica in sedi ufficiali: “Il presidente del consiglio Conte – scrive Zingaretti – ha ragione da vendere su Salvini. Da un ex ministro e leader politico ci si aspetta che spieghi. Il fatto che si sia rifiutato di chiarire, non in un bar, ma in Parlamento, è inquietante”, concludendo poi il proprio intervento con gli hashtag “#Russiagate #Moscopoli #SalviniRispondi”. Arriverà la replica del leader della Lega? (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



RUSSIAGATE, CONTE AL COPASIR: IL COMMENTO DI SALVINI


Sono arrivate anche le parole di Matteo Salvini, leader della Lega, in merito alla conferenza stampa di ieri del Premier Conte sulla questione Russiagate. L’ex ministro dell’interno, parlando dalla platea di “Zapping”, ha specificato che Conte “è fra il nervoso e il disperato perché è ormai in un angolino”. Quindi l’ex vicepresidente del consiglio ha aggiunto, sempre rivolgendosi al massimo esponente dell’esecutivo: “ha promesso mari e monti e poi si è rivelato per quello che è: un bluff”. Salvini rincara poi la dose: “Saranno gli americani che si sono inventati cose strane. Ha fatto tutto di nascosto se va bene cosi'”, per poi specificare di essere più preoccupato dalla Manovra di Conte che dalle sue “parole al vento”. Alle dichiarazioni del leghista hanno fatto seguito quelle della Lega, che come riferisce Quotidiano.net ha rincarato la dose: “Gli italiani vedono un Conte sempre più confuso, tira in ballo Mattarella, gli americani e i servizi segreti, ogni giorno insulta Salvini, ma intanto presenta una manovra economica fondata su tasse, tagli, burocrazia e manette. Più dell’onor poté la poltrona”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



RUSSIAGATE, CONTE AL COPASIR: LA CONFERENZA


Il Premier Conte ha tenuto una lunga conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo aver riferito per diverse ore al Copasir sulla vicenda del Russiagate: «E‘ completamente falso che il tweet del presidente Trump sia collegato al caso Barr. Trump non mi ha mai parlato di quest’inchiesta» ha spiegato il Presidente del Consiglio che ha voluto riferire nel dettaglio alcuni dei contenuti della dichiarazione resa oggi davanti alla Commissione parlamentare. «Vorrei anche chiarire che io non ho mai interloquito con Barr, né per telefono, né per iscritto, ho acceduto a questa interlocuzione al fine di chiarire che non avevamo elementi di coinvolgimento», continua Conte che poi sottolinea come non sia intervenuto al Copasir per il solo caso Russiagate, «Sono intervenuto al Copasir ai sensi dell’art. 33 della legge 124, che prevede che il responsabile dell’autorità del controllo dell’intelligence debba riferire semestralmente. Quindi non sono stato convocato sul caso Barr, ma io stesso, non appena ho saputo della nomina del nuovo presidente ho scritto che si svolgesse quest’incontro ordinario e con l’occasione non mi sono affatto sottratto». Tenendo nascosti alcuni elementi di intelligence, Conte si limita poi a riferire davanti ai giornalisti «Non posso declinare tutti i dettagli della vicenda, le attività afferivano soprattutto alla primavera estate 2016 e riguardavano anche informazioni su Mifsud. E’ stato chiarito che non avevamo informazioni. Nell’incontro del 27 settembre “è stato chiarito che alla luce delle verifiche fatte la nostra intelligence è estranea a questa vicenda (il Russiagate, ndr), abbiamo rassicurato gli Usa di questa estraneità». Gli è stato poi chiesto perché non abbia comunicato agli altri Ministri – nel pieno della crisi di Governo – della missione di Barr in Italia, ma qui Conte specifica «Avverto una grande responsabilità, che qualcuno rappresenta come un potere, sull’intelligence. Cerco di interpretare questo compito nel rispetto della legge: la responsabilità della sicurezza il premier non la può dividere con ministri o leader, se l’avessi condivisa con persone non legittimate avrei violato la legge». Sul finale impossibile evitare il confronto-scontro con la Lega che chiedeva a Conte di rivelare tutti i dettagli: «mi chiedo come faccia Salvini a non avvertire la responsabilità di chiarire questa vicenda: io sono stato in forte imbarazzo, sono andato al Senato a riferire al suo posto, tra l’altro non avendo informazioni da lui». Conte replica così alla domanda sulla puntata di Report dedicata a Moscopoli che tanto sta facendo discutere non solo in sede Rai nelle ultime ore; «io rimango sorpreso quando Matteo Salvini si ritrova a pontificare quotidianamente sulla questione Barr e mi ha invitato chiarirla perché non gli tornava. Io ho riferito, lui..».