Siria, prete ucciso in attentato Isis: agguato trucida lui, il padre e un diacono. Il terrorismo islamico è ancora vivo: la rivendicazione nella regione sotto controllo dei curdi
PRETE UCCISO DALL’ISIS, L’EMERGENZA CONTINUA
Resta solo un piccolo “giallo” sul nome delle vittime: secondo l’ACS si tratta di Padre Hanna Ibrahim Bidu della Chiesa Armeno-Cattolica di Qamishli, mentre l’Avvenire citando la Radio armena parla di padre Hovsep Petoyan, sempre della Comunità cattolica armena di Qamishli, e di suo padre Abraham Petoyan. L’anziano padre è rimasto ucciso sul colpo dopo l’agguato teso dai fondamentalisti dell’Isis, mentre il sacerdote sarebbe morto qualche ora più tardi dopo l’arrivo dei soccorsi. Con loro è rimasto ferito anche il diacono Fati Sano, della chiesa di al-Hasakeh: erano tutti in missione, spiega l’Avvenire, a bordo di un suv per ispezionare i lavori di restauro della chiesa armena presente a Deir ez-Zor ma lungo la strada di collegamento da Hasakeh verso la struttura la loro auto è stata crivellata da diversi colpi. «Due sacerdoti cristiani sono stati uccisi oggi dal fuoco di combattenti dello Stato islamico», spiega Daesh sull’Amaq, ma in resta si tratterebbe appunto di un prete e del padre. Sempre in quella stessa zona, sono morti oggi altri sei civili uccisi da tre autobombe esplose simultaneamente in mezzo ad un affollato mercato. Se ci si aggiunge l’attentato di ieri contro i militari italiani in Iraq e il ritorno dei foreign fighters nei paesi Ue d’origine per ferma volontà “vendicativa” di Erdogan, si ha il quadro di una rinnovata massima emergenza Isis in tutto il Medio Oriente, e non solo…
