Matteo Salvini a La Vita in Diretta: il commento sulle decisioni del governo alla vigilia della Fase 2, dal tema spostamenti alle riaperture
Matteo Salvini, in collegamento con la trasmissione La Vita in Diretta ha fatto il punto sulla situazione italiana in emergenza Coronavirus alla vigilia dell’esordio della Fase 2. Si doveva o poteva aprire di più? Il leader della Lega in merito ha commentato a Alberto Matano: “L’importante è la tutela della vita e della salute e che il governo dia indicazioni chiare agli italiani e ai commercianti”. A suo dire, “è compito del governo dirci a quanti metri stare e come usare le mascherine. Non è possibile che ci sia gente che da due mesi è chiusa e che fino a giugno non se ne parla di riaprire, i clienti non aspettano, le bollette non aspettano”. Quindi ha ribadito quanto avanzato dal suo partito, ovvero il rinvio di affitti e bollette, “o non si può far morire la gente prima di Covid e poi di fame”. A detta di Salvini il governo deve fare anche maggiore chiarezza anche sul tema spostamenti: “se c’è rischio sanitario non se ne parla se non c’è non puoi impedire a un napoletano di non tornare a casa”. A proposito di Napoli il suo pensiero è andato al poliziotto morto nei giorni scorsi, Pasquale Apicella, “investito da 4 balordi rom” e che lascia moglie e due bambini piccoli. A tal proposito Matteo Salvini ha invitato gli italiani a contribuire con un aiuto in denaro dando una mano ai figli e alla moglie dell’agente ucciso, perchè “mai come ora un uomo in divisa debba essere ricordato, rispettato”.
MATTEO SALVINI, INTERVISTA A LA VITA IN DIRETTA
Matteo Salvini ha commentato la polemica sul ruolo del Parlamento rivendicando il ruolo delle Camere in questa seconda fase dell’emergenza: “Oggi è il 49esimo giorno che gli italiani son chiusi in casa ma a questo punto è ora che premier torni ad ascoltare non tanto i parlamentari ma la voce dei cittadini”. Un commento anche sulla questione legata all’autocertificazione: “Sono stati fermati più di 11 milioni di italiani, solo 3 su 100 sono stati multati perchè han fatto i furbetti, gli italiani sin son dimostrati persone perbene e spero che il governo la smetta di fare burocrazia. Di questo vogliamo parlare in parlamento, il nostro posto di lavoro, fino a quando non si daranno risposte certe agli italiani”. Salvini ha posto l’accento anche sul tema della cassa integrazione che a detta della Lega dovrebbe essere estesa a tutto il 2020: “Sanatoria, condono, chiamatela come volete ma occorre sanare il passato se vogliamo far ripartire il paese”. “Abbiamo proposto un anno di pace fiscale, o a giugno sarà un disastro, non dico di cancellare ma un anno di pace fiscale e se ne parla nel 2021. C’è la Bce che può stampare moneta e garantire l’acquisto di titoli pubblici, in questo momento o si rispettano le norme di bilancio o si dà da mangiare alla gente”, ha aggiunto.
L’EMERGENZA IN LOMBARDIA
Qual è il suo punto di vista rispetto alla attuale situazione in Lombardia? Cosa a suo dire non avrebbe funzionato e cosa non sta ancora funzionando? A tali domande il leader leghista ha replicato: “Sarebbe come chiedere al sindaco di Hiroshima perchè la bomba è scoppiata a casa sua. Occorre ricordare sempre che (il virus) è arrivato dalla Cina, qualcuno vuole che sia la Cina a salvarci. Io più che mandare ispettori e avvocati lascerei lavorare medici e infermieri. Ci sarà tempo per fare inchieste. Prima finiamo l’emergenza sanitaria, per le inchieste c’è sempre tempo”. Infine anche un commento sulla scarcerazione dei boss: “oltre 40 delinquenti, assassini, ergastolani, mafiosi e camorristi sono usciti con la scusa del coronavirus. E’ un insulto alle vittime della mafia. Da cittadino non mi interessa di chi è la colpa ma pretendo che i mafiosi tornito in carcere”.
