Roby Facchinetti ospite a <em>Domenica in</em> in collegamento da Bergamo per raccontare il suo lockdown e commentare il successo di <em>Rinascerò, rinascerai</em>.
Roby Facchinetti a Domenica In di Mara Venier: “Coronavirus? Abbiamo vissuto un dramma”
C’è anche Roby Facchinetti, tra gli ospiti della 42esima e ultima puntata di Domenica in, in collegamento da Bergamo per raccontare come ha vissuto questo periodo di lockdown in una delle città più colpite dall’emergenza coronavirus. Spazio anche al commento del successo ottenuto con Rinascerò, rinascerai, una canzone dedicata sempre a Bergamo ma adottata come inno un po’ da tutta Italia. Facchinetti parla (e canta) di speranza, ma mette in guardia da premature esultanze: “Ci vorrà ancora del tempo, non siamo ancora riusciti a vincere la battaglia, ma adesso siamo più sereni. Ancora non riesco a capacitarmi di ciò che è successo. Abbiamo vissuto un dramma e chi, per fortuna, non è stato colpito in maniera così tremenda dal virus non può capire quello che abbiamo provato sulla nostra pelle”. Così l’ex Pooh in un’intervista a Solo la Lazio, a poche ore dal fischio d’inizio dell’attesa partita Atalanta-Lazio (poi conclusasi con la vittoria della squadra bergamasca per 2 a 1).
Roby Facchinetti: “Ho perso un amico e due cugini…”
Roby Facchinetti era fuori per una vacanza, quando la città è stata bollata “zona rossa”. Lui, a differenza di altre persone (anche vip) ha scelto di stare a casa; nella sua, di casa, s’intende, e non di disertare solo perché si è ritrovato suo malgrado in avanscoperta. Questa battaglia, alla fine, i bergamaschi l’hanno vinta. Non senza qualche perdita: “Un mio carissimo amico di cinquantatré anni è voltato in cielo in 5 giorni e nel giro di pochi giorni, oltre a lui, ho perso anche due miei cugini al quale ero molto legato. Tante sono le cose che non potrò mai scordare, la sofferenza per la perdita di persone care e l’immagine dei feretri trasportati fuori città dentro i convogli militari”.
Com’è nato il nuovo singolo di Roby Facchinetti
Nella stessa intervista, Roby Facchinetti spiega la genesi del brano: “Vedendo l’immagine dei feretri trasportati dai mezzi militari ho sentito il forte bisogno di andare al pianoforte, per sfogarmi con la musica. Non avevo intenzione di scrivere assolutamente niente, volevo soltanto passare un po’ di tempo con uno strumento molto importante per me. Iniziando a suonare è uscita fuori una melodia molto bella; chiamai subito Stefano (D’Orazio) e gli chiesi di buttare giù un testo sentendo la musica. In vita mia non ho mai provato tante sensazioni tutte insieme nel comporre una canzone: rabbia, tristezza, delusione, paura, mai e poi mai avrei pensato di poter comporre un qualcosa in una situazione emotiva così difficile. Una volta arrivato il testo abbiamo fatto tutto in cinque giorni. Messo subito in rete, in poche ore, il brano ha raggiunto picchi straordinari in tutto il mondo. C’era bisogno, in un momento difficile, di un messaggio di speranza e sono contento di esserci riuscito. L’altra sera sentendo la canzone durante il minuto di raccoglimento sui campi di calcio, mi sono commosso”.
