Massimo Antonio Doris, chi è il fratello di Annalisa Sara e figlio di Ennio. Nel 2008 il passaggio di consegne ai vertici di Mediolanum: "Seguo i principi di papà: aveva una dote rara e..."
MASSIMO ANTONIO DORIS, CHI E’ IL FIGLIO DI ENNIO?
Chi è Massimo Antonio Doris, il fratello di Annalisa Sara e figlio del compianto Ennio, il fondatore del Gruppo Mediolanum e uno dei più lungimiranti imprenditori del settore bancario degli ultimi anni? Questo pomeriggio, per la prima volta in qualità di ospite nel salotto televisivo di Silvia Toffanin, sarà di scena nella puntata del sabato di “Verissimo” proprio la 53enne secondogenita del finanziere scomparso all’età di 81 anni nel novembre del 2021 per parlare proprio della figura del genitore e presentare, al contempo, “Ennio, mio padre”, la biografia memoir autobiografica che tra qualche giorno sarà ufficialmente in tutte le librerie e scritto per i tipi di Piemme edizioni. E, in attesa di ascoltare cosa racconterà la donna alla padrona di casa del talk show di Canale 5, accendiamo i riflettori sul suo fratello maggiore, nonché unico.
Massimo Antonio Doris, assieme a sua sorella Annalisa Sara, sono i due figli avuti nel corso del loro matrimonio da Ennio Doris e sua moglie, Lina Tombolato. Classe 1967 e originario di Bassano del Grappa (di tre anni più grande della secondogenita), il figlio dell’imprenditore patavino dal 2008 ricopre il ruolo di amministratore delegato di Banca Mediolanum dopo il passaggio di consegne voluto dal genitore: laureatosi in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Milano, comincerà il suo cursus honorum professionale nell’azienda di famiglia, maturando in seguito anche esperienze nel mercato finanziario e lavorando per importanti istituti quali Credit Suisse e Merrill Lynch. Dopo aver fatto da amministratore delegato per Banco de Finanzas e Inversiones (banca spagnola appartenente a Mediolanum), ecco il ritorno in Italia nel 2008 per un passaggio di consegne non solo operativo ma anche… formale dato che Massimo comincerà ad apparire nei celebri spot del gruppo sostituendo pian piano il padre, da sempre ‘volto’ della banca in tv.
MASSIMO DORIS, “PAPA’ ERA UN OTTIMISTA: IL SUO PIU’ GRANDE INSEGNAMENTO…”
Per quanto riguarda la vita privata di Massimo Antonio Doris, non conosciamo molto ma sappiamo che al pari di Anna ha reso nonno per ben sette volte nonno il compianto padre: se la sorella ha infatti avuto ben cinque figli dalla relazione con Oscar di Montigny, il primogenito del banchiere invece è stato sposato con Cinzia Alfonsi, figlia dell’AD della Fedrigoni S.p.a., società veneta di grandi tradizioni e fondata a fine 1800; sappiamo inoltre che la coppia, durante il loro matrimonio, ha avuto due figli, Alberto e Anna. Molto di più sappiamo del rapporto di Massimo Antonio col padre e del modo di intendere il ruolo nel quale è succeduto al genitore: nel corso di diverse interviste -alcune rilasciate all’indomani della morte, altre più recenti- il diretto interessato aveva ammesso di voler “seguire i principi di papà”, ricevendo pure l’investitura ufficiale di Silvio Berlusconi: “Il mio giudizio è assolutamente positivo. È vero, ha sempre suo padre alle spalle, ma si sa districare bene in qualsiasi occasione (…) Ed è un gran lavoratore. Sempre in campo”.
Intervistato dal portale di Forbes lo scorso maggio, Doris jr. aveva ricordato il più grande insegnamento del genitore: “Lui era un ottimista non perché negasse i problemi a priori. Più che ottimista, potrebbe essere scambiato per un superficiale. Il suo ottimismo derivava dal fatto che, di fronte a ogni problema, era consapevole che c’era sempre una soluzione. Di fronte a un imprevisto negativo, magari si arrabbiava. Ma la sua arrabbiatura durava un minuto” aveva raccontato il figlio, spiegando che Ennio aveva una dote rara, ovvero quella di trasformare ogni problema in un’opportunità. “È uno dei più grandi insegnamenti che mi ha lasciato e che porterò sempre con me. Inoltre, non rimpiangeva mai i tempi passati, aveva sempre lo sguardo puntato al futuro” aveva concluso Massimo, spiegando che per il futuro la parola chiave sarà “continuità” proseguendo il lavoro del padre.
