• Iscriviti alla Newsletter
  • Accedi
  • Registrati
IlSussidiario.net
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net
IlSussidiario.net
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
IlSussidiario.net
IlSussidiario.net

Home » Sanità, salute e benessere » SUICIDIO ASSISTITO/ 5 mosse per prevenirlo tra libertà, Costituzione e “partito della morte”

  • Sanità, salute e benessere

SUICIDIO ASSISTITO/ 5 mosse per prevenirlo tra libertà, Costituzione e “partito della morte”

Paola Binetti
Pubblicato 24 Marzo 2025
eutanasia, fine vita e suicidio assistito

Eutanasia e suicidio assistito (foto generica Pexels, 2024)

C'è chi invoca tempi sempre più rapidi per il suicidio assistito, mentre chi cerca le cure resta in attesa. Qual è il compito del SSN?

È vero che siamo in tempi di cambiamenti d’epoca, come afferma ripetutamente Papa Francesco, ma c’è qualcosa di paradossale nel fatto che si debbano garantire tempi rapidi per il suicidio assistito, come richiesto dall’Associazione Coscioni, quando molti pazienti che vogliono curarsi affrontano liste d’attesa interminabili. Mentre il dibattito sul fine vita sta portando a procedure sempre più snelle per l’eutanasia, chi cerca cure per curarsi spesso deve lottare con lungaggini, burocrazia, carenza di risorse e accesso limitato a terapie innovative.


Farmaci obesità, le linee guida Oms/ "Diminuire prezzi e garantire accesso alle terapie nei paesi poveri"


L’equità necessaria

Questo squilibrio appare legato al pressing di alcune forze politiche, che amano definirsi progressiste, a una scarsa attenzione alla sanità pubblica e ad una gestione inefficace delle priorità. Per garantire equità, è necessario stabilire tempi certi prima di tutto per chi vuole vivere, migliorando la qualità dell’assistenza, potenziando le cure palliative e garantendo l’accesso tempestivo ai vari trattamenti.


Regione Lombardia: 1,4 milioni di euro per i pazienti oncologici/ Fondi per parrucche, protesi e trattamenti


La prevenzione rappresenta oggi la vera sfida che si presenta oggi in tutti gli ambiti della medicina, anche per quanto si riferisce ai tempi e ai modi della cura nella fase del cosiddetto fine vita. Prevenire la richiesta eutanasica da parte di pazienti con malattie gravi o terminali è un obiettivo complesso che richiede un approccio multidisciplinare.

Vale la pena, sia pure brevemente, ripercorrere un itinerario che potrebbe risultare efficace, se venissero presi in considerazione cinque passaggi che sembrano particolarmente significativi.

Prevenire la richiesta di eutanasia

Al primo posto (a) si tratta di garantire davvero l’accesso a cure palliative di alta qualità per alleviare il dolore e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Per questo bisogna ottimizzare la gestione del dolore cronico con farmaci adeguati e con terapie di supporto, mettendo a disposizione dei medici e del personale sanitario una formazione continua altamente qualificata, nell’ambito della terapia del dolore e della gestione dei sintomi.


Eli Lilly, bilanci "gonfiati" dai farmaci anti-obesità/ Mercato esplode: la "guerra" è appena cominciata


Contestualmente (b) occorre offrire ai pazienti e ai loro familiari, l’assistenza psicologica necessaria per affrontare ansia, depressione e senso di disperazione. In alcuni casi sarà necessario riconoscere e trattare anche eventuali disturbi psichiatrici che possono contribuire alla richiesta di eutanasia.

Tutto ciò è necessario, ma insufficiente se non si crea nello stesso tempo una rete di supporto familiare e sociale (c), che permetta di ridurre il senso di solitudine e abbandono, favorendo il coinvolgimento di caregiver e volontari nell’assistenza ai malati, in modo che tutti insieme concorrano a valorizzare la dignità della persona malata, aiutandola a sentirsi utile e parte della comunità.

In questa logica possono essere di grande aiuto una serie di agevolazioni offerte ai caregiver per ridurre il peso della cura rivolta ai familiari, compresa una certa assistenza economica per evitare che la malattia causi difficoltà finanziarie. Sono utili anche alcuni progetti di accompagnamento, appositamente studiati, che consentano di partecipare ad attività ricreative e culturali che consentano di mantenere il senso di appartenenza alla società. Servono in definitiva strutture sanitarie accessibili, senza lunghe attese e senza una burocrazia complessa.

Si deve, inoltre, puntare a migliorare la comunicazione tra medico e paziente (d), da un lato ascoltando le paure del paziente e i suoi bisogni, ma dall’altro coinvolgendo il paziente nelle decisioni terapeutiche, anche in quelle più minute, sempre rispettando la sua autonomia e la sua volontà.

Di grande aiuto può essere offrire al paziente, fin dall’inizio, il necessario supporto spirituale (e), indipendentemente dalla religione o dal credo, per aiutarlo a dare un senso alla propria sofferenza. In questo senso è importante collaborare con cappellani, guide spirituali o counselor specializzati.

Prima la vita

Solo prestando una attenzione controllata e selettiva ai cinque passaggi appena descritti si potrà promuovere una cultura che valorizzi la vita anche nella sofferenza, evitando visioni riduzionistiche della malattia. La chiave è prendersi cura della persona nella sua totalità: corpo, mente e spirito, affinché non si senta abbandonata o costretta a ricorrere a scelte estreme.

Quando si parla di “prevenire la richiesta eutanasica”, non si intende negare il diritto alla scelta personale, ma piuttosto assicurarsi che questa scelta non sia frutto di dolore non gestito, solitudine o mancanza di alternative adeguate. In altre parole, l’obiettivo è che nessuno si senta costretto a chiedere di anticipare la propria morte solo perché non riceve cure adeguate o supporto sufficiente.

Alcune associazioni si battono per il diritto all’autodeterminazione, sostenendo che alcune persone, in condizioni estreme di sofferenza, dovrebbero poter decidere di porre fine alla propria vita in modo dignitoso. D’altra parte, il movimento delle cure palliative e molti professionisti sanitari sottolineano che, se garantiamo cure efficaci e un supporto umano adeguato, molte richieste di eutanasia potrebbero ridursi spontaneamente fino a scomparire del tutto.

Non c’è solo l’autodeterminazione

In definitiva, il tema non è “impedire” a qualcuno di scegliere, ma fare in modo che chi prende una decisione così radicale lo faccia in un contesto in cui non si sente abbandonato, privo di alternative o schiacciato dalla sofferenza. La vera sfida sta nel bilanciare il rispetto dell’autodeterminazione con la tutela della dignità e del benessere della persona fino alla fine della sua vita. Per evitare che una persona si senta spinta a chiedere il suicidio, è fondamentale offrire un insieme di benefici concreti che migliorino la sua qualità di vita e il senso di dignità, anche in situazioni di grave sofferenza.

L’obiettivo non è negare la sofferenza, ma offrire soluzioni concrete, affinché le persone non si sentano abbandonate o costrette a scegliere il suicidio per mancanza di alternative. La pietas verso il paziente, il senso di misericordia, può e deve assumere un approccio più pragmatico, volto a risolvere i problemi in cui il paziente si imbatte, non ad eliminarlo, anticipandone la morte, perché non sperimenti le difficoltà da cui si potrebbe sentire sopraffatto.

Conclusione

Sembra di cogliere una vera e propria contraddizione nel nostro Servizio sanitario nazionale. Mentre alcuni movimenti pro-eutanasia chiedono tempi certi e rapidi per il suicidio assistito, sostenendo che la sofferenza intollerabile non possa essere prolungata da lungaggini burocratiche, questa stessa urgenza non viene sempre garantita a chi invece desidera curarsi.

I malati spesso affrontano liste d’attesa interminabili per esami diagnostici e terapie salvavita; si scontrano con un accesso difficile ai farmaci innovativi, spesso in ritardo rispetto ad altri Paesi; sperimentano sulla loro pelle la mancanza di posti nelle unità di cure palliative. E perfino le cure domiciliari, comprese le cure palliative, sono centellinate, lasciando spesso il paziente e la famiglia in balìa di se stessi.

Ci si chiede dunque il perché di questa disparità. Il dibattito sul fine vita ha avuto un’enorme visibilità negli ultimi anni, spingendo alcuni tribunali e governi locali a fissare tempi certi per il suicidio assistito. Nel frattempo, il problema delle liste d’attesa per le cure è stato spesso ignorato o trattato con interventi insufficienti. Evidentemente si è creata una visione distorta della sanità; se si punta a garantire rapidità per morire, ma non per curarsi, si manda il messaggio implicito che morire sia più necessario e urgente del vivere.

Il ruolo dei medici di famiglia

Bisognerebbe davvero, e con urgenza, riequilibrare almeno il dibattito. Almeno i medici di famiglia dovrebbero far sentire alta e forte la loro voce, mentre reclamano cure palliative, a casa, in RSA, in hospice per i propri pazienti. Vogliamo ascoltare più voci autorevoli che reclamano il diritto a ricevere tempestivamente tutte le cure necessarie, come espressamente previsto dalla nostra Carta Costituzionale, al n. 32.

Non basta difendere il diritto a morire, bisognerebbe, prima di tutto, garantire il diritto a vivere nel miglior modo possibile, con tutte le cure necessarie fornite tempestivamente. Insistere per garantire il suicidio assistito in tempi rapidi mentre si lasciano persone in attesa per curarsi è una contraddizione etica e pratica che merita una riflessione più approfondita sul senso civico e la coscienza morale di un Paese.

 

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI


Ti potrebbe interessare anche

Ultime notizie di Sanità, salute e benessere

Ultime notizie

Gli archivi del canale di Sanità, salute e benessere

ilSussidiario.net

il Quotidiano Approfondito con le ultime news online

  • Privacy e Cookies Policy
  • Aiuto
  • Redazione
  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Whistleblowing
  • MOG 231/2001
  • Feed Rss
  • Tags

P.IVA: 06859710961

  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net