Paolo Filippini è scomparso da Abbiategrasso e a Chi l'ha visto? torna a parlare il gemello Luca, secondo il quale si tratterebbe di un piano "premeditato"
La misteriosa scomparsa di Paolo Filippini (all’anagrafe Gian Paolo) da Abbiategrasso, in provincia di Milano, torna al centro della trasmissione Chi l’ha visto? nella puntata in onda questa sera. Federica Sciarelli e affronta lo strano caso dell’uomo sparito nel nulla dopo una difficile convivenza con il gemello, Luca, che oggi parla di un piano “premeditato” dallo stesso fratello per lasciarsi tutto alle spalle e andare a vivere chissà dove.
“Non c’è né lui né la bicicletta, i carabinieri sono venuti a casa nostra per controllare ma non c’è traccia. Me ne volevo andare per colpa dei vicini che non mi fanno più dormire…“. L’abitazione sarebbe di proprietà di entrambi e Luca avrebbe deciso di cedere la propria parte, secondo il suo racconto, dietro un saldo di 18mila euro da parte di Paolo Filippini da concludere davanti a un notaio. All’appuntamento non si è presentato e il giallo è sempre più fitto.
Paolo Filippini, la sorella smentisce il gemello: “Era diventato la banca di Luca, non ne poteva più”
Luca ha raccontato di essere lui a voler lasciare la casa e sostiene che Paolo Filippini potrebbe essersi sentito “abbandonato” da lui. Una versione che contrasta apertamente con quanto riferito a Chi l’ha visto? dalla sorella Fiorella, la quale ha parlato di tensioni crescenti tra i due gemelli per via delle insistenti richieste di denaro da parte di Luca nei confronti di Paolo: “Era diventato la sua banca, non ne poteva più“.
I colleghi di Paolo Filippini continuano a lanciare appelli nella speranza che lui possa sentirli e che torni al più presto. Sono stati loro a lanciare l’allarme sulla sua scomparsa e ora attendono con apprensione l’evoluzione della vicenda. “Paolo vive con il fratello gemello e mi aveva chiesto un aiuto, un anticipo di Tfr per liquidare Luca perché non andavano d’accordo, Paolo era esasperato. Noi siamo la sua famiglia lavorativa, ci manca e siamo qua ad aspettarlo“: sono le parole con cui la datrice di lavoro ha tratteggiato il quadro di una situazione familiare incandescente.
