Continuano a verificarsi incidenti sul lavoro, anche mortali. Occorrono mosse importanti che vadano oltre i controlli nelle aziende
Ogni giorno le morti e gli incidenti sul lavoro sono troppe. Anche le ultime novità Inail-Inl indicano il potenziamento del ruolo degli ispettori, ma la strada verso una vera sicurezza sul lavoro è lunga, con misure che non trovano applicazione Come pianificare e valutare l’efficacia delle attività di prevenzione di infortuni e malattie professionali di lavoratori, iscritti e non iscritti agli istituti assicurativi?
Se poi consideriamo gli ultimi dati pubblicati da Inail, vediamo che le malattie professionali sono cresciute del 21,6% nel 2024, passando da poco meno di 73.000 a circa 88.500.
Uno strumento in tema di sicurezza sul lavoro per provare a invertire il trend è rappresentata dai controlli potenziati con l’accesso diretto degli ispettori Inl al registro telematico Inail, in cui si trovano tutti i dati delle denunce di infortunio o malattia professionale.Una misura che può rappresentare un grande passo avanti per la sicurezza sul lavoro in Italia, ma che non basta perché i numeri e soprattutto gli incidenti mortali rappresentano, infatti, un dato che non deve essere sottovalutato.
Inail ha pubblicato di recente anche Linee guida per redigere il documento di valutazione dei rischi anche tra differenze di genere e potenziato il Sinp, il Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (art. 8 d. lgs. n. 81/2008). Nelle intenzioni del legislatore questo Sistema dovrebbe essere mirato espressamente a fornire dati utili per orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia della attività di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.
Per rispondere alle criticità evidenziate, che si sostanziano soprattutto nella mancanza di formazione e coinvolgimento sia dei datori di lavoro che degli stessi lavoratori, una limpida contromisura è rappresentata dall’assunzione di nuovi ispettori, con il compito di integrare l’organico dell’Inl e contribuire alla prevenzione degli incidenti e alla lotta all’illegalità sul lavoro.
Queste figure nel 2025 saranno di nuove selezionate in concorso, ma chiaramente è auspicabile che assunzioni avvengano con frequenza, in modo da garantire turnover e controlli capillari su tutto il territorio. Dopo l’entrata in vigore del d. lgs. 103/2024 di semplificazione dei controlli sulle attività economiche, al contempo è auspicabile un maggior numero di ispezioni a sorpresa, e quindi senza alcun preavviso, per evitare che le aziende si adeguino soltanto in vista di verifiche programmate.
E sulla scorta dati dei report Inail, le ispezioni dovranno essere sempre più “mirate”: dall’analisi delle segnalazioni e dei settori più critici, l’Ispettorato dovrà intensificare i controlli su aziende con un alto tasso di infortuni e in ambiti come l’agricoltura, l’edilizia o la logistica, in cui si concentra il maggior numero di incidenti gravi.
Ci sono imprese, specialmente nei settori ad alta rotazione del personale, che evitano di investire nella sicurezza perché considerano le sanzioni un rischio calcolato. Per contrastare questa discutibile prassi il legislatore potrebbe introdurre un sistema sanzionatorio più pesante e deterrente per chi non protegge adeguatamente il personale, riducendo i tempi burocratici di applicazione.
Le aziende non sempre sfruttano le tecnologie disponibili per prevenire incidenti. Ecco allora che dispositivi di protezione intelligenti, come caschi con sensori di impatto, giubbotti con rilevatori di gas tossici per lavoratori in ambienti chiusi e braccialetti di sicurezza per i lavoratori isolati possono rivelarsi decisivi per evitare un incidente grave, specie in settori come agricoltura e manutenzione.
Ai fini di una più efficace lotta alle malattie professionali, l’espansione e l’ampliamento delle tabelle Inail, il monitoraggio sanitario continuo con check-up periodici e l’obbligo di adottare misure preventive (turni più flessibili e supporto psicologico obbligatorio in settori ad alto stress come sanità e trasporti e soprattutto esami di screening) costituiscono altri possibili spunti per rispondere al meglio alla situazione.
Maggiore formazione significa sottoscrivere con i territori, le istituzioni, le associazioni datoriali percorsi di formazione in orario di lavoro per attenzionare, educare, informare dei propri diritti e doveri.
Servono misure e attività incisive per rendere il lavoro davvero sicuro. Più controlli, sanzioni più severe, formazione pratica e nuove tecnologie appaiono le chiavi per ridurre al minimo infortuni e malattie professionali.
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