Quest'anno la Domenica delle Palme si celebra il 13 aprile. Scopriamo l'importanza dell'evento quaresimale e il motivo per cui si usano i rametti di ulivo
Nel 2025 la Santa Pasqua cadrà domenica 20 aprile. Ogni anno, una settimana prima, la Chiesa Cattolica celebra la Domenica delle Palme, una festività mobile molto importante per i fedeli poiché è il momento che segna l’inizio della Settimana Santa. Quest’anno verrà quindi celebrata il il 13 aprile, giornata durante la quale si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme.
Detta anche De Passione Domini (della Passione del Signore), la Domenica delle Palme è una solennità osservata da cattolici, ortodossi e alcuni protestanti.
Domenica delle Palme: l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme
Nella Domenica delle Palme viene celebrato un evento cruciale dei Vangeli. In questa occasione, il Figlio di Dio entra in città con tutti gli onori, come se fosse un re, attorniato dalla folla esultante che grida “Osanna” e porge i rami di palma. Purtroppo, però, questo trionfo ha breve durata, infatti proprio a partire da questo momento ha inizio quella che viene chiamata la Passione di Cristo, che raggiunge il suo culmine con l’arresto e la crocifissione di Gesù sul Golgotha.
Questo evento è presente in tutti e quattro i Vangeli, ed è simbolo di speranza e libertà, e corrisponde anche all’antica Festività di Sukkot, o Festa delle Capanne, che ricordava il viaggio degli ebrei fino a Gerusalemme. La Domenica delle Palme viene definita in un certo senso una celebrazione “contradditoria” poiché se da un lato viene narrato l’ingresso trionfale di Cristo, accolto come il “Re dei Re”, dall’altro è anche un momento di riflessione sulla Passione e Morte del Figlio di Dio, tradito, torturato e ucciso barbaramente.
Proprio per questo motivo la Domenica delle Palme è una celebrazione carica di significato, che invita i fedeli a preparare il proprio spirito al momento della Pasqua, riflettendo sulla propria fede. La Domenica delle Palme è quindi una data mobile, ma irrimediabilmente legata alla Domenica di Pasqua, e viene seguita dal cosiddetto Triduo Pasquale, ovvero giovedì, venerdì e sabato santi. La Domenica delle Palme racchiude, inoltre, uno dei messaggi fondamentali dei Cristianesimo, ovvero l’aspetto duplice della forza di Dio Onnipotente e della vita terrena di Suo Figlio, che ha sacrificato la sua stessa vita per l’umanità. Proprio per questo motivo, i rami di palme sono il simbolo della pace e dell’amore che Gesù Cristo ha donato all’uomo, in un’alleanza eterna con Dio.
Così scrive l’Evangelista Giovanni, raccontando il momento dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme: “Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: ‘Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!’. Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: ‘Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d’asina”, ovvero narra di una folla entusiasta, che esalta il Cristo, ma che pochi giorni dopo sarebbe stata la stessa che avrebbe inneggiato alla liberazione di Barabba piuttosto che dell’Agnello di Dio.
Perché vengono utilizzati i rami di ulivo al posto di quelli delle palme?
La sostituzione delle palme con l’ulivo deriva da una tradizione antica, legata al fatto che in Europa non crescessero molte piante di palma, per questo motivo la Chiesa aveva deciso di introdurre la pianta di ulivo, i cui rami vengono benedetti al termine della celebrazione e vengono spesso regalati ai propri cari come simbolo d’amore e pace. In molte cittadine italiane, inoltre, è comune organizzare processioni delle rappresentazioni della Passione di Cristo durante le quali i credenti sfilano con i rametti di ulivo inoltre, sia in Sicilia sia in Campania, è tradizione realizzare dei veri e propri manufatti artigianali utilizzando questi rami.
I Santi del giorno
Il 13 aprile la Chiesa Cattolica celebra anche: Sant’Albertino da Montone, abate priore di una comunità di eremiti; San Caradoco, Eremita nel Galles che abbandonò la corte di re Rhys ab Tewdwr per dedicarsi alla solitudine e alla preghiera; Santa Margherita da Città di Castello, vergine delle Suore della Penitenza di San Domenico; San Marzio, Abate in Alvernia ricordato per le sue guarigioni miracolose
