Il primo discorso di Papa Leone XIV dopo l'elezione al Conclave 2025: l'appello alla pace "disarmata e disarmante" e alla sinodalità
Si è chiuso in un tempo lampo (tra i più brevi della storia recente) il Conclave 2025 con l’Habemus Papam annunciato dal protodiacono Dominique Mamberti, che ha anticipato la prima apparizione pubblica del cardinale Robert Francis Prevost con il nome di Papa Leone XIV: per arrivare al Pontefice statunitense ed agostiniano ci sono voluti appena quattro scrutini e alle 18:00 di oggi c’è stata l’attesissima fumata bianca, con l’intervento del protodiacono arrivato poco dopo le 19:00 e completato dall’ormai tradizionale primo discorso di Papa Leone XIV, che ha preceduto l’Urbi et Orbi sull’affollatissima Piazza San Pietro.
“La pace sia con tutti voi – sono state le primissime parole di Papa Leone XIV dopo l’elezione –, fratelli e sorelle carissimi. Questo è il primo saluto del Cristo risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio, e anche io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie e tutte le persone, ovunque siano, tutti i popoli e tutta la terra: la pace – ha ribadito il cardinale Prevost – sia con voi“, nella pace del “Cristo risorto” che è “disarmata in una pace disarmante, umile e perseverante, proviene da Dio che ci ama tutti incondizionatamente“.
Il primo discorso di Papa Leone XIV: “Costruiamo assieme una Chiesa sinodale che cammina e cerca la pace”
Proseguendo nel suo discorso – visto da molti con una certa continuità tematica e d’intenti con Bergoglio – Papa Leone XIV ha voluto proprio invitare gli ascoltatori a rivolgere ancora una volta le “nostre orecchie” a “quella voce debole e sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva Roma \[e] dava la sua benedizione al mondo intero nella mattina del giorno di Pasqua” per concedere al nuovo Pontefice di “dar seguito a quella benedizione: Dio – ha precisato – ci vuole bene, ci ama tutti e il male non prevarrà, siamo tutti nelle mani di Dio e senza paura, uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti” in quanto “discepoli di Cristo, che ci precede“.
“Il mondo – ha proseguito Papa Leone XIV – ha bisogno della sua luce e l’umanità necessita di lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore“, implorando i fedeli ad aiutare la costruzione “di ponti con il dialogo, l’incontro e unendoci tutti per essere un solo popolo, sempre in pace“, il tutto corredato da un sentito “grazie a Papa Francesco” e a tutti i “confratelli cardinali che hanno scelto me per essere successore di Pietro e camminare assieme a voi cercando sempre la pace, la giustizia, di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo per proclamare il Vangelo ed essere missionari“.
Parlando di sé stesso, Papa Leone XIV nel suo primo discorso si è descritto come “un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto ‘con voi sono cristiano e per voi vescovo’, e in questo senso possiamo tutti camminare assieme verso quella patria che ci ha preparato Dio” per creare “una Chiesa missionaria che costruisce i ponti e il dialogo, sempre pronta a ricevere tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità e presenza“; una Chiesa “sinodale, che cammina e cerca sempre la pace, la carità e la vicinanza a coloro che soffrono“, chiedendo infine alla piazza un’Ave Maria in onore della “Madonna di Pompei” che si celebra oggi.
