Delitto di Garlasco: perché la Procura è convinta che l'impronta di Andrea Sempio sia sulla scena del crimine. L'esperta spiega i particolari...
“15 minuzie dattiloscopiche“, cioè 15 particolari che soltanto la traccia palmare di una persona su un miliardo e 700 milioni può avere: è su questo preciso punto di una recente analisi dell’impronta 33 trovata sulla scena del crimine del delitto di Garlasco che la Procura di Pavia incardina l’ennesimo colpo di scena nella nuova inchiesta che vede indagato Andrea Sempio, al quale gli esperti incaricati dal pool di 4 pm l’hanno attribuita.
È un ulteriore elemento che porta all’ipotesi di una pista alternativa alla colpevolezza di Alberto Stasi, condannato in via definitiva nel 2015 e ora in semilibertà in vista del fine pena atteso entro i prossimi 3 anni. A mettere nero su bianco l’esito degli accertamenti tecnici disposti dalla Procura è stato il procuratore Fabio Napoleone, con un comunicato diffuso a margine della mancata presentazione dell’indagato all’interrogatorio previsto per il 20 maggio scorso (fissato in contemporanea con le audizioni di Alberto Stasi e Marco Poggi, regolarmente eseguite).
Delitto di Garlasco, cosa dice la Procura sull’impronta di Andrea Sempio
Nella nota stampa di poche ore fa, la Procura di Pavia ha cristallizzato quindi quello che è ritenuto dagli inquirenti un asso nella manica in questa nuova inchiesta sul delitto di Garlasco che coinvolge Andrea Sempio. “I consulenti tecnici incaricati dal pm – scrive il procuratore Napoleone – hanno concluso che, alla luce della nuove potenzialità tecniche a disposizione, ‘l’impronta 33, evidenziata mediante l’impiego delle ninidrina (sostanza utile a evidenziare tracce latenti, ndr), è stata lasciata dal palmo destro di Sempio Andrea, per la corrispondenza di nr. 15 minuzie dattiloscopiche“.
Chi l’ha visto? ha interpellato l’esperta Raffaella Sorropago per fare alcune precisazioni sul motivo che spinge gli investigatori a ritenere che quella traccia sulla scena del crimine, individuata sulla parete destra lungo le scale su cui si trovava il cadavere di Chiara Poggi, sia proprio del 37enne oggi nuovamente indagato per omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi. “Le minuzie (quelle che per i consulenti della Procura sono sufficienti ad attribuire la traccia a Sempio, ndr) sono delle irregolarità nelle righe (o creste) cutanee dell’impronta, sono caratteristiche particolari. Ogni minuzia ha un aspetto diverso e in questo caso ce ne sono 15. La normativa per l’attribuzione delle impronte differisce da Stato a Stato: in Italia in realtà servirebbero 16 minuzie, anche se alcune sentenze di Cassazione ne ritengono sufficienti 15“.
