A Verona secondo gli 007 francesi si trova la più grande scuola europea per imam: è un centro di radicalizzazione gestito dai Fratelli Musulmani
È un rapporto a tratti scioccante quello redatto dai servizi segreti francesi in merito alla vera e propria minaccia che rappresentano i Fratelli Musulmani – ci torneremo tra un attimo – per l’intera Europa, puntando anche i riflettori sull’Italia, con Verona che ospiterebbe un loro importantissimo centro di formazione e radicalizzazione: parole (è bene ripeterlo) messe nero su bianco dall’intelligence francese e presentate nei giorni scorsi dal ministro dell’Interno Bruno Retailleau, frutto di mesi di indagini svolte dagli 007 che sono partite dalla Francia e arrivate – appunto – fino al territorio di Verona e al centro islamico chiamato “Bayan”.
Prima di arrivare a Verona, vale giusto la pena ricordare che i Fratelli Musulmani sono – sulla carta – un’organizzazione culturale di aiuto e sostegno ai cittadini musulmani: operativa in buona parte del mondo, tra Egitto, Arabia Saudita e Russia è stata dichiarata illegale e del tutto bandita, accusata di voler diffondere i valori dell’islam politico e – talvolta – di star raccogliendo consensi per sovvertire l’ordine democratico costituito; tutto, ovviamente, attraverso la (presunta) radicalizzazione dei fedeli.
L’allarme degli 007 francesi: “A Verona il più grande centro di formazione per imam in Europa”
Venendo a noi e all’allarme francese, è bene dire che – sempre sulla carta – il centro islamico Bayan di Verona dovrebbe essere “una struttura formativa” finanziata dal Kuwait attraverso una ONG islamica: gli 007 di Parigi – invece – ritengono che sia “il principale centro di formazione per gli imam in Europa”, in grado di rilasciare dei veri e propri diplomi ufficialmente riconosciuti (almeno, negli ambienti islamici europei); mentre il finanziatore principale sarebbero proprio quei Fratelli Musulmani che mirano – scrivono gli 007 francesi – a sovvertire l’ordine democratico per instaurare la sharia in Europa.
Versione – quest’ultima – subito presa al balzo dall’eurodeputata leghista Anna Maria Cisint, che ha ricordato che il caso di Verona altro non è se non “ciò che denuncio da tempo”, dopo aver osservato da vicino le dinamiche a Monfalcone e “in tante, troppe altre città”, con i Fratelli Musulmani che, attraverso “moschee e scuole che operano nell’ombra”, predicano “l’odio verso l’Occidente”, instaurandosi pian piano “nelle nostre istituzioni e nella nostra società”.
