Riforma pensioni 2025, il Rapporto annuale Istat continua a far discutere e la Cub si prepara allo sciopero generale
RIFORMA PENSIONI 2025, LA POSIZIONE DELLA CUB
I dati contenuti nel Rapporto annuale dell’Istat continuano a far discutere. Secondo la Cub di Legnano, essi dimostrano che occorre una mobilitazione per aumentare i salari e pensioni, prevedendo anche un adeguamento automatico degli importi all’inflazione. Inoltre, la Confederazione unitaria di base sottolinea che l’aumento degli occupati tra gli over 55 riflette l’incremento dei requisiti per accedere alla pensione. E questi lavoratori più avanti negli anni che non vanno in quiescenza fanno aumentare il numero dei contratti a tempo indeterminato, mentre diminuiscono gli occupati tra i 24 e i 44 anni. La Cub si prepara anche allo sciopero generale del 20 giugno per evidenziare anche che salari e pensioni sono le reali emergenze nel Paese e non la spesa militare.
RIFORMA PENSIONI 2025, LA NUOVA STRUTTURA INPS
Intanto, come segnala Avvenire, l’Inps ha istituito il Polo nazionale per il Corpo dei Vigili del fuoco. Questa nuova struttura consentirà di concentrare le pratiche di ricongiunzione, di riscatti, di computo ancora giacenti presso gli uffici periferici dell’Inps sul territorio e dovrebbe consentire di ridurre i tempi per l’accoglimento delle domande di pensione. A proposito di territorio val la pena evidenziare che secondo l’indagine sulla qualità della vita per fasce d’età realizzata dal Sole 24 Ore, presentata al Festival dell’Economia di Trento, le province migliori per i pensionati sono Bolzano, Treviso e Trento, mentre in fondo alla classifica vi sono le province di Napoli, Vibo Valentia e Trapani.
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