Viva l'Italia è un film minore di Roberto Rossellini che si era già allontanato dal neorealismo e che girò per il centenario dell'Unità d'Italia
Viva l’Italia, film su Rete 4 diretto da Roberto Rossellini
Domenica 1 giugno 2025, andrà in onda, nel pomeriggio di Rete 4, alle ore 14:10, il film intitolato Viva l’Italia.
Si tratta di un progetto cinematografico italo-francese di genere storico co-prodotto nel 1961 da Cinematografica Ri.Re., Galatea Film e Tempo Film e diretto da Roberto Rossellini, considerato uno tra i massimi registi internazionali, maestro del neorealismo e firma di cult movie quali Roma città aperta, Paisà (1946) e Stromboli terra di Dio (1950).
Per la parte musicale Rossellini collabora con suo fratello Renzo, con il quale ha lavorato in numerosi film nel corso degli anni, a partire da Un pilota ritorna (1941) fino a proprio Viva l’Italia (1961).
Nei panni del grande patriota Giuseppe Garibaldi troviamo l’attore Renzo Ricci, celebre voce del crocifisso nella saga iconica di Don Camillo.
Il politico Nino Bixio è invece interpretato dall’attore Paolo Stoppa, che in quello stesso anno era stato diretto sempre da Rossellini in Vanina Vanini (1961) e che girerà Il gattopardo con Visconti due anni dopo.
Nel cast di Viva l’Italia anche: Franco Interlenghi, Giovanna Ralli, Attilio Dottesio, Amedeo Girard, Raimondo Croce e Tina Louise.
La trama del film Viva l’Italia: cronaca della leggendaria spedizione dei Mille
Viva l’Italia racconta una delle vicende più importanti della storia del nostro Paese, ovvero la marcia dei Mille alla conquista del Regno delle Due Sicilie.
Il gruppo di patrioti, guidati da Giuseppe Garibaldi, giunge finalmente al porto di Marsala, dove si trova a fronteggiare il generale Landi con i suoi uomini.
Se il generale si muove con prudenza, attento nel valutare ogni sua mossa, il maggiore Sforza non è dello stesso avviso e vorrebbe irrompere immediatamente tra le linee nemiche.
È così che decide di partire all’attacco, subendo una terribile sconfitta che porta i soldati dell’esercito borbonico a richiedere un armistizio.
Garibaldi prosegue, quindi, verso il Sud Italia, riuscendo a vincere uno scontro dopo l’altro e mettendo in seria difficoltà le forze avversarie.
Arrivati sul Volturno, i Mille riescono ad ottenere quella che passerà alla storia come la loro vittoria decisiva, con Francesco II costretto ad abbandonare Napoli e l’esercito borbonico definitivamente allo sbando.
Nonostante i suoi uomini siano ormai convinti di avere l’Italia in pugno, Garibaldi si dimostra più prudente, conscio che l’Unita del Paese sarà possibile solo con la guida di Vittorio Emanuele II.
Per questo motivo, giunti a Teano, il generale affida nelle mani di quest’ultimo il destino del Regno, iniziando una nuova fase della sua vita sull’isola di Caprera, dove trascorrerà i suoi ultimi anni lontano da ogni riconoscimento.
