Ultima verifica di italiano. A Mohamed però, al contrario di Sara, era sfuggito un dettaglio importante di quel che la prof aveva detto a scuola
Sara era stata avvisata dell’ultima verifica di italiano ed era andata al centro di aiuto allo studio a farsi preparare, perché per lei era decisivo avere un voto positivo. Al centro, quel pomeriggio, vi era Marianna. La docente stava già aiutando Mohamed, che avrebbe avuto la stessa verifica di Sara. Mohamed era molto teso, aveva paura di quella verifica, Sara invece era molto tranquilla. Quando era arrivata vicino al tavolo sul quale stavano lavorando Marianna e Mohamed, aveva chiesto loro cosa stessero facendo.
“Grammatica, grammatica, solo grammatica!” aveva risposto Mohamed.
“E perché?” aveva chiesto Sara.
“Perché io in grammatica non riesco! Mi chieda pure l’Odissea, me la faccia raccontare tutta, ma grammatica no!”
“Scusa, Mohamed, ma hai capito cosa ha detto la prof?”
“In che senso? Certo che ho capito, ci dà la possibilità di recuperare dove andiamo male.”
“Ma no! Che cosa hai capito?”
Marianna a quel punto si era inserito in quello strano dialogo e aveva chiesto a Sara di spiegare su che cosa si dovessero preparare.
“La prof ha detto delle cose che non avevo mai sentito e non capisco perché Mohamed non le abbia trattenute.”
Mohamed l’aveva guardata con una faccia stranita. Lui si ricordava solo che la prof aveva detto che avrebbe fatto una verifica, il resto non l’aveva ritenuto importante. Se doveva esserci una verifica, lui aveva dedotto che si doveva preparare soprattutto laddove aveva delle fragilità.
“Mohamed, la prof ha detto ad ognuno di noi di preparare un argomento che ci interessa e sul quale abbiamo tanto da raccontare. E ne ha spiegato la ragione: un cammino lo si fa a partire da ciò che piace.”
“Questo ha detto la prof?” aveva domandato Marianna rivolgendosi soprattutto a Mohamed, incuriosita del fatto che il ragazzo non avesse fatto cenno a questa possibilità.
“No, non l’ho sentito” aveva confessato Mohamed, “io sapevo solo che vi sarebbe stata una verifica, il resto non l’ho neanche ascoltato.”
“Ah! Interessante” aveva commentato Marianna, che poi si era rivolta a Sara chiedendole perché l’avessero così tanto colpita le parole dell’insegnante.
“È un po’ tutto l’anno che questa prof è così e adesso è venuta fuori esplicitamente. È la cosa più bella di quest’anno scolastico!”
Mohamed guardava come inebetito: lui non si era accorto di nulla, era come se Sara facesse parte di un’altra classe. Marianna era colpita da quello che stava dicendo Sara e le aveva chiesto di raccontare, di andare avanti.
“Vedi” aveva allora continuato Sara “la maggioranza dei prof che cosa fa? Svolge i programmi, ed ha come scopo primo quello di finire i programmi; ogni volta che si usa il tempo scolastico per porre delle domande ed approfondirle, questi prof pensano che questo tempo sia perduto e fanno di tutto per riportarci al programma. Lei no, lei ha a cuore ognuno di noi. Vero Mohamed?”
Mohamed, tirato in ballo, si era come scosso e aveva riconosciuto che quella prof era diversa dagli altri, lui si sentiva considerato e con tutte le difficoltà che aveva trovava in lei una prof che lo riteneva capace di qualcosa di positivo.
“Vedi Marianna” aveva concluso Mohamed “lei quando mi interroga, e io sono un disastro, lo sai bene, sta lì minuti e minuti per tirar fuori da me uno spunto interessante e quando questo viene a galla lo dice a tutti, facendomi sentire quello che non sono, un grande!”
“Quindi per voi quest’anno è stato positivo perché avete incontrato lei?” aveva allora chiesto Marianna ad entrambi. E Mohamed e Sara, all’unisono, avevano risposto un forte e determinato “sì!”
“Sì” aveva aggiunto Sara “io in fondo sono andata a scuola soprattutto per incontrare lei, ogni mattina sapevo che avrebbe inventato qualche cosa di nuovo.”
Marianna, stupita di quello che stavano dicendo, aveva allora incalzato entrambi per capire come si potesse essere un insegnante così affascinante e tanto voluta bene.
“Semplice!” aveva detto a quel punto Sara “lei non parte da quello che ha in mente, tanto meno dai programmi, lei parte sempre da noi, cerca ciò che noi pensiamo, le domande che abbiamo, le idee su cui siamo attestati. Sempre, ad ogni lezione parte da noi.”
“Quindi voi non conoscete il programma di italiano?” aveva allora domandato provocatoriamente Marianna.
“Non lo so, ma una cosa so, che far lezione così è bello” aveva detto in modo semplice e senza ulteriori arzigogoli mentali Mohamed, mentre Sara aveva voluto aggiungere che sì, loro sapevano il programma, perché era legato a loro, era rapportato alla loro vita.
“Tu, Mohamed, non è che l’ascolti molto la tua prof, non avevi capito che per l’interrogazione potevi portare un argomento che ti interessa.”
“Hai ragione… Ma lei rimane una grande prof anche se ha un pessimo studente!” aveva ribattuto Mohamed.
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