Omicidio Pierina Paganelli, Roberta Bruzzone a Ore 14 preannuncia sorprese a processo ed evidenzia una "coincidenza temporale" che riguarda Manuela Bianchi
IL PUNTO DI ROBERTA BRUZZONE SULL’OMICIDIO DI PIERINA PAGANELLI
In vista della decisione sul nuovo incidente probatorio, prevista per il 9 giugno, la criminologa Roberta Bruzzone fa il punto della situazione sull’inchiesta relativa all’omicidio Pierina Paganelli, che vede iscritto nel registro degli indagati Louis Dassilva, di cui la criminologa è consulente. «Posso darvi anche un’anticipazione, senza temere smentita, visto che ora il fascicolo ce l’abbiamo integrale: quello di cui stiamo disquisendo è tutto ciò che c’è, non c’è nient’altro di significativo. Questo è lo scenario, non c’è altro», ha dichiarato a Ore 14.
Il riferimento della criminologa è alla Cam 3, alla richiesta di una nuova perizia fonica sulle voci registrate in garage e alle testimonianze, a partire da quella di Manuela Bianchi, nuora della vittima ed ex amante dell’indagato. «Abbiamo deciso di anticipare la formazione della prova anche in relazione alla perizia fonica, per sgombrare il campo anche da quell’elemento lì, che comunque sposta poco ed è molto discutibile sotto diversi punti di vista», ha aggiunto Bruzzone.
Inoltre, preannuncia una battaglia in aula: «Andiamo a dibattimento e ce la giochiamo solo sugli aspetti testimoniali, e lì vi assicuro che ci saranno delle cose interessanti da sviscerare».
LA “COINCIDENZA TEMPORALE” DI MANUELA BIANCHI
In collegamento con Ore 14, la criminologa ha posto l’accento anche su «una coincidenza temporale straordinaria»: quella tra la retromarcia di Manuela Bianchi e la consulenza preliminare dei periti nominati dal GIP, i cui risultati certificano che Louis Dassilva non può essere l’uomo ripreso dalla Cam 3. «Quel giorno la signora Bianchi cambia versione in interrogatorio dopo che la sua posizione viene modificata. Comincia a rendere sommarie informazioni in qualità di persona informata sui fatti; di lì a qualche minuto la sua posizione cambia».
La criminologa fa notare che in questo modo Manuela Bianchi «esce dall’ipotesi di favoreggiamento, quindi non va a processo. Questo aspetto tecnico è rilevante», perché «ritrattando, l’accusa di favoreggiamento è destinata a essere archiviata». Bruzzone sottolinea, dunque, il «vantaggio di natura personale» nella svolta della Bianchi.
«Cambia versione lo stesso giorno in cui la procura affronta una grossa difficoltà, probabilmente anche un grosso imbarazzo, visto che l’ordinanza di misura cautelare poggia sostanzialmente proprio sulla Cam 3», fa notare la Bruzzone.
