Sandro Scalia, fotografo scelto per la Maturità 2025: le sue immagini su Palermo al centro della seconda prova al Liceo Artistico
Sandro Scalia alla Maturità 2025: le sue fotografie tra i materiali della seconda prova al Liceo Artistico
Nella seconda prova della Maturità 2025, indirizzo audiovisivo e multimediale del Liceo Artistico, troviamo anche il nome di Sandro Scalia accanto ai grandi nomi della pittura e della fotografia mondiale, come Picasso, Rivera o Erwitt: il fotografo siciliano che con i suoi scatti su Palermo è stato scelto tra i materiali della prova sul tema della “cura”.
Gli studenti, chiamati a realizzare un video di 60 secondi ispirato al testo La cura di Franco Battiato, hanno a disposizione anche alcune immagini tratte dal lavoro di Sandro Scalia, focalizzate su spazi urbani, periferie e atmosfere della città siciliana, un invito visivo a riflettere sull’idea di prendersi carico dell’altro, ma anche di uno spazio, di una comunità, di un tempo condiviso.
Il contributo di Sandro Scalia alla prova di oggi non è soltanto un supporto grafico, ma un’occasione per far dialogare parola, immagine e pensiero in modo autentico, diretto, concreto, perché nelle sue fotografie Palermo non appare mai cartolina, non viene addolcita o resa simbolica, ma raccontata nei suoi spigoli, nei contrasti, nei volti e nei luoghi dove il confine tra centro e margine si fa labile.
E così, la cura diventa anche sguardo che insiste, che si ferma e che osserva senza giudicare, come in quei lavori che, per vent’anni, Sandro Scalia ha coordinato con centinaia di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, mappando le periferie, entrando in contatto con quartieri dimenticati e restituendo una narrazione che vuole comprendere la realtà palermitana.
Chi è Sandro Scalia: architetture, paesaggi e periferie raccontati alla Maturità 2025
Nato a Ragusa nel 1959, Sandro Scalia si forma tra Milano e Palermo, studiando fotografia alla Riccardo Bauer e all’Accademia di Belle Arti del capoluogo siciliano, due realtà che ne definiscono sin dall’inizio un doppio sguardo, tecnico e poetico, capace di tenere insieme rigore compositivo e lettura sociale dei luoghi; dagli anni Novanta in poi inizia a lavorare tra studi di architettura, fondazioni e redazioni internazionali, e nel 1995 viene premiato al prestigioso festival Rencontres de la Photographie di Arles, uno dei riconoscimenti più importanti per un fotografo europeo.
L’anno successivo arriva il Premio Portfolio a ModenaFotografia, e nel 2006 partecipa alla 10ª Mostra internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, esponendo una serie di fotografie, video e una videoinstallazione, prova di un linguaggio che ha saputo evolversi, aprirsi a nuovi formati e dialogare con altri mondi visivi.
Ma è soprattutto nella sua lunga attività di documentazione del paesaggio urbano e culturale siciliano che Sandro Scalia ha costruito un archivio unico, ricco di suggestioni e memoria: le sue immagini raccontano edifici, scorci, frammenti di città in trasformazione, spesso con uno sguardo quasi archeologico che però non cerca il passato, ma osserva il presente nei suoi limiti e nelle sue mancanze.
Dal 1997 insegna fotografia all’Accademia di Belle Arti di Palermo e ha ricoperto incarichi anche presso la Facoltà di Architettura dell’Università della stessa città, dove ha saputo trasmettere ai suoi studenti non solo la tecnica, ma anche l’urgenza di guardare con attenzione; in progetti collettivi come Palermo/Periferie, Scalia ha guidato duecento ragazzi in un’indagine delle zone più marginali della città, un lavoro editoriale che accosta le ricerche degli studenti a quelle di maestri come Gabriele Basilico, Guido Guidi, Giovanni Chiaramonte o Daniela Tartaglia, creando un ritratto sincero e ruvido della Palermo contemporanea.
