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Home » Hi-Tech » “ChatGPT crea un debito cognitivo”/ Studio MIT: “Con l’intelligenza artificiale usiamo meno il cervello”

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“ChatGPT crea un debito cognitivo”/ Studio MIT: “Con l’intelligenza artificiale usiamo meno il cervello”

Davide Giancristofaro Alberti
Pubblicato 21 Giugno 2025
Intelligenza artificiale (Foto: Pixabay)

Intelligenza artificiale (Foto: Pixabay)

Uno studio del MIT ha cercato di capire gli effetti sul cervello dell'utilizzo di ChatGPT: ecco quello che è emerso dall'interessante ricerca

ChatGPT, il modulo di intelligenza artificiale più utilizzato al mondo, potrebbe fare male al cervello. E’ questo quello che emerge da un autorevole studio di un altrettanto autorevole istituto come il MIT di Boston, il Massachusetts Institute of Technology. Alcuni ricercatori, come si legge sul Corriere della Sera, hanno cercato di capire se l’intelligenza artificiale ci rende in qualche modo stupidi e il risultato è abbastanza eloquente: nell’utilizzare l’IA accumuleremmo un debito cognitivo, che ovviamente non è una cosa positiva.


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Lo studio è stato realizzato da Natalia Kosmyna, una ricercatrice del Media Lab di Boston, che ha deciso di selezionare tre diversi gruppi di persone da un campione di 54, indicando a ciascuno dei tre gruppi di scrivere dei brevi testi. Il primo gruppo era quello che doveva utilizzare solo le sue capacità, definito brain only, senza quindi avere accesso a internet, smartphone, computer e quindi all’intelligenza artificiale.


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Il secondo gruppo poteva scrivere i testi facendosi aiutare da Google, ricercando quindi ciò che voleva, infine il terzo gruppo aveva libero accesso all’intelligenza artificiale e in particolare al sopracitato ChatGPT.

Nel corso di queste procedure i ricercatori hanno analizzato attentamente il cervello dei volontari attraverso degli elettrodi e ciò che è emerso ha decisamente lasciato a bocca aperta a cominciare dalle zone della mente che si sono attivate durante il processo di scrittura, con una connessione cerebrale che è risultata più bassa nel gruppo che usava Google rispetto ai “brain only”, e ancora più deficitaria in coloro che avevano accesso all’intelligenza artificiale, dell’ordine del 55% in meno per questi ultimi.


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CHATGPT E IL CERVELLO: L’IA UNIFORMA IL PENSIERO

Di fatto ne emerge che più si utilizzano aiuti esterni per scrivere e meno si usa il cervello. Nel contempo i brain only hanno prodotto uno scritto qualitativamente migliore avendo attivato le aree della creatività, ma anche dell’ideazione, mentre chi usava Google ha utilizzato in particolare la corteccia occipitale e visuale.

Infine, coloro che avevano accesso a ChatGPT, hanno utilizzato soprattutto funzioni automatiche sull’impalcatura esterna. E’ emerso inoltre che nel gruppo Brain only gli elaborati erano piuttosto variegati fra di loro, mentre coloro che usavano l’IA hanno prodotto degli scritti piuttosto simili, con l’intelligenza artificiale che di fatto ha uniformato il loro pensiero.


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