Il delitto di Garlasco con le parole del generale Garofano, ex comandante dei Ris nonché consulente di Andrea Sempio
Il generale Luciano Garofano, ex comandante dei Ris, è uno dei protagonisti in prima persona del giallo di Garlasco, l’omicidio di Chiara Poggi risalente al 13 agosto del 2007. All’epoca dei fatti era infatti il numero uno dei carabinieri delle investigazioni scientifiche che entrarono nella villetta di via Pascoli, mentre oggi è consulente di Andrea Sempio, unico indagato nella nuova inchiesta. La nuova indagine sta procedendo a 360 gradi e uno degli ultimi step è stato l’incidente probatorio attraverso cui sono stati analizzati tutti i vari reperti che devono essere ancora chiariti, a cominciare dalla spazzatura trovata in casa Poggi la mattina dell’omicidio.
L’avvocato De Rensis, legale di Alberto Stasi, ha anticipato le risultanze dell’incidente e a riguardo il generale Garofano si è detto un po’ “sorpreso di questa immediata diffusione dei dati” parlando con i microfoni di Milanotoday, sottolineando che si tratta di prime analisi “che non capisco come possano essere filtrate”.
DELITTO DI GARLASCO, GAROFANO: “IL DNA SULLA SPAZZATURA…”
In ogni caso queste indiscrezioni sembrerebbero essere attendibili visto che lo stesso Garofano conferma che ci sia del dna sui reperti nonostante siano passati 18 anni: “Danno risposte che non erano scontate” e sottolineando che si tratta di reperti riferiti agli incontri fra Alberto Stasi e Chiara Poggi prima dell’omicidio “Qualcosa legato alla loro vita”, e tracce che quindi confermano che in casa in quei giorni non vi fosse “nessun’altra presenza”, facendo quindi decadere in un certo qual modo l’accusa della procura nei confronti di Andrea Sempio, accusato di omicidio in concorso.
Il generale precisa che comunque non aveva “mai veramente sospettato” che l’assistito avesse rilasciato dna in casa Poggi, ad eccezione di quello riguardante la normale frequentazione della casa di via Pascoli.

DELITTO DI GARLASCO, GAROFANO: “FANTASIE E SUGGESTIONI GIORNALISTICHE…”
In ogni caso Garofano precisa che “Questi risultati devono essere completati”, di conseguenza bisognerà attendere il termine delle indagini, anche se per l’ex comandante dei Ris si tratta già di una prima vittoria: “Ora non potranno più dire che qualcuno ha rovinato dei reperti che avrebbero potuto raccontare una verità”. In ogni caso per il consulente di Andrea Sempio la storia è già scritta: “C’è un solo responsabile ed è Alberto Stasi”.
In chiusura di intervista con Milanotoday, il generale Garofano ha parlato delle impronte individuate sulla scena del crimine, la villetta di Garlasco, ma che non sono mai state attribuite. Garofano invita a non fare troppi voli pindarici: “Fantasie e suggestioni come ho letto in questi giorni”, commenta, che a suo modo di vedere non fanno bene “alla giustizia e all’opinione pubblica”, invitando quindi alla cautela e sottolineando come le tracce debbano essere sempre interpretate e contestualizzate: non basta quindi trovare una impronta nella casa di Chiara Poggi per identificarla come quella dell’assassino. Prossimo appunto il 4 luglio in questura a Milano per proseguire con l’incidente probatorio.
