Presentato il nuovo programma del Meeting Rimini 2025: ospiti, mostre, incontri e temi. Da Meloni al Patriarca di Costantinopoli: lo sguardo e il deserto
PRESENTATO A ROMA IL PROGRAMMA DEL MEETING DI RIMINI: LE DATE E TUTTE LE INFO
Da Eliot a Papa Leone XIV, il nuovo programma del Meeting Rimini 2025 non è solo un concentrato unico di personalità del mondo politico, della cultura e della fede da ogni parte del mondo: nell’edizione numero 46 in arrivo alla Fiera nuova di Rimini dal 22 al 27 agosto 2025 si punta a quello “sguardo” positivo sulla realtà per poter affrontare (e vivere) con dignità il difficilissimo periodo storico che stiamo affrontando.
Questo pomeriggio a Roma è stato presentato il programma del Meeting Rimini 2025, presso l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, alla presenza tra gli altri del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, l’ambasciatore Francesco Di Nitto e il Presidente della Fondazione Meeting, Bernhard Scholz. Disponibile a questo link con tutti gli ospiti, gli incontri, le mostre e gli eventi della settimana riminese, il Meeting 2025 si fonda sul titolo tratto dai “Cori da La Rocca” di T.S. Eliot, «Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi».
Come ha sottolineato Scholz intervenendo alla presentazione del nuovo programma, con questa edizione del Meeting di Rimini si intende testimoniare e rendere presenti «le varie esperienze di accoglienza, condivisione e riconciliazione», una positività rinnovata «nei deserti della solitudine e della rassegnazione» tra guerre, violenze e soprusi.
Davanti a un mondo polarizzato e frantumato, le varie testimonianze chiamate al Meeting – dalla politica italiana con Meloni e Draghi a quella internazionale con la Presidente del Parlamento UE Metsola e l’ex Premier Letta – assieme al contributo molto ricco di mostre ed incontri, potranno affrontare e incoraggiare alla creazione di «relazioni autentiche» per sfide difficili. Come ha poi sottolineato la Ministra Locatelli alla presentazione del programma Meeting Rimini, una delle sfide più ingenti e grandi che questo tempo ci consegna è nei fatti di «cambiare lo sguardo: dobbiamo iniziare a vedere in ogni persona le potenzialità e non i limiti».
IL RITORNO DELLA PREMIER MELONI AL MEETING 2025: TAJANI, SALVINI E DRAGHI, DALL’UE METSOLA E FITTO.
Per il ritorno della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Meeting Rimini 2025 occorrerà attendere l’ultima giornata conclusiva della kermesse, ovvero il prossimo 27 agosto 2025: la Premier torna ad incontrare il popolo del Meeting dopo la metà della legislatura, rilanciando il piano di riforme del Governo e aggiornando le varie sfide complesse che attendono l’Italia nello scacchiere internazionale, tra pace, riarmo e diplomazia.

Con Meloni saranno presenti nel programma del Meeting Rimini 2025 anche i vicepremier, nonché leader di Lega e Forza Italia, Matteo Salvini e Antonio Tajani: sul fronte Governo, tra incontri e presentazioni sfileranno per la Fiera di Rimini i Ministri Valditara, Piantedosi, Giorgetti, Locatelli, Urso, Schillaci, Pichetto Fratin, Foti, Abodi e Lollobrigida. Sempre sul “fronte” del Centrodestra, importante sarà la partecipazione del Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga (Governatore leghista del Friuli), assieme al presidente dell’ANCI Gaetano Manfredi (sindaco Pd di Napoli), così come il Presidente dell’Istat Francesco Maria Chelli e la Ragioneria Generale dello Stato, Daria Perrotta.
Se Meloni “chiuderà” idealmente il Meeting Rimini 2025, ad aprire il programma di questa 46esima edizione sarà tra i principali incontri del 22 agosto il discorso del professore Mario Draghi per il futuro dell’Europa e della competitività. In un momento particolare delicato per l’esistenza stessa dell’Unione Europea, da no sottovalutare la presenza a Rimini della Presidente Metsola, assieme al vicepresidente della Commissione UE Raffaele Fitto. Tra gli eurodeputati presenti al Meeting si segnalano la dem Pina Picierno, la FdI Antonella Sberna e il vicepresidente del PPE Massimiliano Salini: tra i vari focus sull’Europa sarà presente anche l’altro ex Premier italiano scelto dalla Presidenza Von der Leyen per stilare i rapporti sul futuro della UE, il dem Enrico Letta.

PACE ED ECUMENISMO: L’INCONTRO CON IL PATRIARCA DI COSTANTINOPOLI E LA MOSTRA SUL CONCILIO DI NICEA
Ma come da tradizione, la centralità dei temi presenti al Meeting Rimini 2025 non è legata solo alla politica, ma si allarga ai capisaldi di cultura, fede, società, in poche parole alla dinamica dell’incontro con cui è nata l’idea stessa del Meeting 46 anni fa: e così avrà grande rilievo, dopo il recente richiamo di Papa Leone XIV ad avere un dialogo e uno sguardo più aperto ai fratelli cristiani d’Oriente, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli S.S. Bartolomeo I. Al centro del suo intervento saranno i 1700 anni al Concilio di Nicea, con il dialogo aperto col cardinale Kurt Koch, attuale Prefetto del Dicastero sull’unità dei cristiani.
Dalle guerre in Medio Oriente e Ucraina, fino al tema ben più ampio della pacificazione mondiale, impreziosisce il programma del Meeting Rimini 2025 la presenza dell’arcivescovo cattolico di Kharkiv-Zaporizhia Pavlo Honcharuk, il vescovo di Aleppo Hanna Jallouf e il Presidente della CEI Card. Matteo Maria Zuppi. All’interno del dialogo interreligioso sui temi chiave della pace e della testimonianza cristiana, significativi saranno gli incontri con due presidenti dei movimenti ecclesiali come Comunione e Liberazione e il Movimento dei Focolari, rispettivamente Davide Prosperi e Margaret Karram.
Importanti infine le due mostre presenti al Meeting quest’anno sul valore dell’incontro cristiano: “Io, Frate Francesco – 800 anni di una grande avventura”, presentata in anteprima oggi dal poeta Davide Rondoni (presidente del Comitato nazionale per gli 800 anni della morte di San Francesco d’Assisi), è un racconto sull’esplosione di vita che è stato il Santo di Assisi Francesco con forti analogie con quanto creato dal Servo di Dio Don Luigi Giussani nell’esperienza mondiale di CL.
Il curatore don Giulio Maspero (Facoltà di Teologia alla Pontificia Università Santa Croce), presente oggi alla presentazione del programma, ha introdotto la mostra “Luce da Luce – Nicea 1700 anni dopo”, sulla centralità della pace come valore universale per costruire i “mattoni nuovi” nel deserto del mondo.
