Un recente studio ha eletto questo Paese come quello in cui si vive meglio e si guadagna di più in assoluto.
Esiste un Paese in cui si vive meglio e si guadagna di più: lo dice uno studio internazionale che valuta equilibrio, salari e qualità della vita.
Ogni anno ci poniamo la stessa domanda: dove si vive davvero bene? Dove il lavoro non diventa un peso e la vita privata non è costretta a rincorrere le ore strappate alla scrivania?
In un mondo che va sempre più veloce, trovare il giusto equilibrio tra carriera e benessere personale sembra una sfida quasi impossibile. Eppure, c’è un luogo dove questo equilibrio non solo è possibile, ma è anche incoraggiato a livello sistemico.
Ecco il Paese in cui si vive meglio in assoluto e si guadagna molto di più
Un Paese in cui il benessere non è solo un concetto teorico, ma un dato concreto, misurato e premiato da classifiche internazionali. A provare a fare un po’ di ordine in questo mare di percezioni e numeri ci ha pensato Remote, piattaforma globale specializzata in smart working e benessere lavorativo, con il suo Global Life-Work Balance Index.
Infatti, Remote analizza ogni anno decine di nazioni, incrociando dati ufficiali e parametri chiave come la sicurezza, la retribuzione media, i diritti sul lavoro, la durata dei congedi, il costo della vita e la flessibilità lavorativa. Una fotografia aggiornata e realistica che serve non solo ai lavoratori, ma anche alle aziende che vogliono investire in contesti virtuosi. E in cima a questa classifica, contro ogni previsione legata ai soliti stereotipi su paesi scandinavi o esotici, si piazza l’Irlanda.

Senza ombra di dubbio, il Paese del trifoglio è una sorpresa per molti, ma non per chi ci vive. L’Irlanda ha ottenuto punteggi altissimi in quasi tutti i parametri presi in considerazione. Gli irlandesi percepiscono il loro Paese come un luogo sicuro, accogliente, con una qualità della vita elevata e, soprattutto, con politiche concrete che tutelano il lavoratore. Il salario minimo, fissato a 11,90 euro all’ora, è tra i più alti d’Europa e garantisce dignità anche a chi svolge mansioni considerate meno qualificate. Ma non è solo una questione di numeri: è l’intero sistema sociale a essere orientato al benessere.
Uno degli elementi che ha fatto davvero la differenza nel posizionamento dell’Irlanda è il congedo di maternità. In un contesto globale in cui spesso le madri devono fare i salti mortali per tenere insieme lavoro e figli, qui è previsto un congedo retribuito di 26 settimane, con il 70% dello stipendio garantito. Un segnale fortissimo che parla di civiltà, attenzione ai diritti e sostegno concreto alla genitorialità.
Però l’Irlanda non è solo welfare e stipendi alti. C’è anche un diffuso senso di appartenenza, una cultura del lavoro che valorizza il tempo libero e che non vede l’iper-produttività come unico metro di valutazione. L’ambiente lavorativo è spesso flessibile, orientato ai risultati, con una spinta crescente verso lo smart working e una mentalità che premia l’autonomia più che il controllo. E questo, soprattutto dopo la pandemia, ha rappresentato un punto di forza innegabile.
Insomma, mentre altri Paesi rincorrono modelli astratti e riforme annunciate, l’Irlanda ha costruito – silenziosamente ma con coerenza – un equilibrio reale tra lavoro e vita privata. Ed è forse questo, più di ogni altra cosa, il motivo per cui oggi si può dire che è qui che si vive meglio e si guadagna di più.
