Enzo Salvi, dopo le recenti critiche, si è sentito in dovere di motivare il suo sfogo dopo il furto subito da suo figlio: “Non tutto si può ricomprare…”.
Condividere una propria esperienza sui social implica sempre più spesso un contatto diretto con la superficialità del giudizio altrui; lo ha compreso in queste ore anche Enzo Salvi, colpito da una vicenda particolarmente scabrosa e, per un dettaglio da lui menzionato, evidentemente anche dolorosa. Suo figlio è stato derubato; dei malviventi hanno pensato bene di mettere le mani sul suo zaino pensando di trovare chissà cosa al suo interno. Ovviamente è tempestivamente arrivata la reazione del celebre attore romano che, dopo aver agito per vie legali e rivolgendosi alle forze dell’ordine, si è sfogato sui social in maniera anche piuttosto diretta e senza peli sulla lingua.

Dopo lo sfogo di Enzo Salvi per lo zaino rubato a suo figlio in molti sui social hanno mostrato solidarietà all’attore per l’avvenimento; altri però hanno invece dato più peso alle argomentazioni dell’attore piuttosto che all’evento in sé. Le sue parole – come racconta Dire – sono state giudicate eccessiva per un “semplice zaino”, una reazione che per alcuni ha alimentato anche battute fuori contesto e che chiaramente hanno indispettito non poco l’attore. Nulla di più fuorviante, ovvero porre l’accento su un presunto sfogo sopra le righe piuttosto che focalizzarsi sull’esperienza ingiusta subita ovvero il furto dello zaino di suo figlio.
Enzo Salvi e la confessione struggente: “Nello zaino di mio figlio c’era un regalo che porta con sè da quando è morto mio padre…”
Proprio qualche ora fa, forse colpito dalle ingiuste critiche per lo sfogo considerato eccessivo, Enzo Salvi ha deciso di replicare spiegando come dietro al furto dello zaino di suo figlio ci sia molto di più. La rabbia non è relativa alla perdita dell’oggetto, e forse nemmeno all’atto in sè, bensì a un particolare oggetto presente nello zaino e che aveva un valore affettivo che non conosce risarcimento. “Dentro quello zaino, oltre agli affetti personali c’era un regalo che mio figlio porta con sé da quando è morto mio padre”.
La confessione di Enzo Salvi, in replica a chi lo ha giudicato per il suo sfogo sui social, sono in un certo senso laceranti; uno ‘schiaffo’ nei confronti di chi giudica a priori senza approfondire e senza rispettare anche la rabbia altrui. “Le vostre parole, da esseri cerebrolesi, scorrono sui binari della mia indifferenza”. L’attore ha dunque spiegato: “Tutto si può ricomprare” – ha sottolineato l’attore – “Ma quello no, per questo mi è uscito il veleno; Dio vede e provvede”.
