Il presidente francese Emmanuel Macron è tornato alla carica sui dazi USA: pur ammettendo che sono parzialmente positivi, vuole nuove esenzioni
Non si placano gli scontri all’interno dell’Unione Europa per l’accordo sui dazi USA recentemente mediato dalla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen con l’omologo statunitense Donald Trump, mettendo (almeno apparentemente) fine alla guerra commerciale che si sarebbe innescata in seguito a una risposta da parte dei 27: tra i più grandi detrattori dell’accordo c’è il presidente francese Emmanuel Macron che da subito aveva duramente criticato – assieme al suo primo ministro François Bayrou – la resa europea.
Tornando proprio ai momenti successivi all’annuncio dell’accordo sui dazi USA, il primo a esprimere il suo parere negativo fu proprio François Bayrou con un post su Twitter (che oggi si chiama X) nel disse che si trattava di un “giorno buio” per qualunque popolo che si professi “libero” dato che l’Unione non era riuscita a “difendere i proprio interessi”, optando – invece – per la via della “sottomissione” ai capricci del presidente statunitense.

Complessivamente, peraltro, va detto anche che la stessa von der Leyen non aveva speso parole particolarmente positive sull’accordo da lei concluso sui dazi USA, parlando di una mezza vittoria e non negando che per molti le tariffe al 15% avrebbero comunque rappresentato “una sfida“: il punto importante secondo la presidente UE – però – è che almeno è riuscita a disinnescare la guerra commerciale e a garantire alle imprese pieno accesso “al mercato statunitense”.
Macron torna alla carica sui dazi USA: “Servono nuove esenzioni e mi batterò finché non le avrò ottenute”
Tornando a Macron, proprio nella giornata di oggi – riferisce il quotidiano LeMonde – il presidente francese è tornato a parlare dei dazi USA in occasione della riunione del suo Consiglio dei ministri, ammettendo per la prima volta che i negoziati con Trump siano stati “difficili” e abbiano – quanto meno – permesso di restituire un po’ di “prevedibilità” al mercato mondiale, tutelando “gli interessi” del blocco europeo in alcuni settori strategici come “l’aeronautica [e] l’agricoltura”.
D’altra parte, l’accordo sui dazi USA secondo Macron dimostrerebbe anche che attualmente l’UE non è in grado di farsi “temere dagli Stati Uniti” e proprio per questa ragione non può professarsi “libera”: dal conto suo, il francese ricorda di aver sempre “mantenuto una posizione ferma ed esigente” sulle trattative commerciali, promettendo ai suoi ministri che “continuerò a farlo” e che “non mi fermerò” fino a quando non sarà riuscito a ottenere “nuove esenzioni”, soprattutto per il settore “dei servizi”.
