Salvini sta proponendo di escludere dal calcolo dell'ISEE la prima casa, che influirebbe negativamente.
Con l’avvicinamento di settembre, si torna a parlare di emendamenti. Una novità che potremmo ritrovare nel prossimo bilancio riguarda l’abolizione del calcolo dell’ISEE sulla prima casa.
Come ben si sa, il reddito annuo potrebbe influire i benefit fiscali da poter ricevere (sia in positivo che in negativo). L’acquisto della 1° abitazione potrebbe avere un effetto boomerang per molte famiglie.
Novità dell’ISEE sulla prima casa

L’ISEE sulla prima casa – come la maggior parte sa – confluisce sul reddito e il patrimonio medio e di conseguenza potrebbe escludere da moltissime agevolazioni fiscali.
Ad averlo ammesso recentemente è il premier Matteo Salvini, che sarebbe proprio lui rimuovere dal conteggio dell’indicatore della Situazione Economica Equivalente almeno il “primo mattone”.
Con questa mossa si permetterebbe al ceto medio di poter accedere ai molteplici bonus fiscali tra cui: il rimborso sulle rette dell’asilo nido, l’agevolazione da 1.000€ per i Nuovi Nati, l’incentivo per andare dallo psicoterapeuta e lo sconto sui nuovi elettrodomestici.
Secondo Salvini, durante l’incontro di partito politico tenutosi a Trento, precisamente a Pinzolo, ha definito “assurdo” escludere i lavoratori del ceto medio solo perché hanno una proprietà, come se la stessa garantisse ricchezza.
Quanto influisce la proprietà sull’ISEE?
Per avere un’idea di quanto la prima casa possa influenzare l’ISEE, ci prestiamo ad un calcolo più preciso: dal conteggio in prima battuta vengono esclusi i primi 52.000€ proporzionati al valore reale dell’IMU dell’abitazione, considerando poi il netto del debito residuo.
Laddove ci siano anche dei figli (il calcolo partirà successivamente al secondo), il tetto aumenterà di 2.500€ per ogni primogenito. Qualora l’ammontare superasse il tetto massimo, si considereranno due terzi rispetto all’importo eccedente.
Se la proposta di Salvini dovesse andare in porto, sull’ISEE resterebbero soltanto le seconde case e gli immobili ordinariamente inseribili.
Anche Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, ha reputato l’idea del premier “corretta”, specificando che è indispensabile valutare i conti pubblici e come effettuare una corretta suddivisione in scaglioni.
