L'Esaltazione della Santa Croce è un'occasione per approfondire l'importanza non solo simbolica dell'oggetto di culto cristiano
Le celebrazioni dell’Esaltazione della Santa Croce sono state fissate il giorno 14 settembre, in memoria delle parole pronunciate dallo stesso Gesù Cristo, in riferimento ai grandi cambiamenti che ci sarebbero stati quando sarebbe stato crocifisso: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo allora conoscerete chi sono io” e “Quando sarò innalzato da terra, trarrò tutto a me”. In questa data inoltre si ricorda il ritrovamento della Vera Croce di Gesù da parte di Sant’Elena, avvenuto nel 327.
La simbologia: significato dell’Esaltazione della Santa Croce
La croce è il simbolo più immediato della Passione vissuta dal Salvatore sulla Terra, utile a rinsaldare una nuova alleanza con l’uomo.
Considerata l’Albero della Vita, si identifica anche con le sofferenze che ogni cristiano affronta nel corso della sua vita terrena, invitato ad accettarle come ha fatto Gesù, sopportando umiliazioni e ingiurie ai fini di raggiungere la redenzione e la vita eterna in Cielo con Dio.
Il culto si sviluppa soprattutto in seguito al ritorno della Santa Croce a Gerusalemme, nel Santuario del Santo Sepolcro, dopo essere stata sottratta dal persiano Cosroe II nel 614.
Tutto inizia quando il re dichiara guerra ai Romani e ai cristiani, cominciando a depredare la Mesopotamia, la Cesarea, Damasco e soprattutto Gerusalemme: il bottino di guerra rivelò proprio la Vera Croce.
L’imperatore romano Eraclio I, dopo aver proposto invano la pace a Cosroe, decise così di mettere insieme un grande esercito per sconfiggerlo, con la protezione di Dio.
La débacle persiana arrivò vicino le rovine di Ninive ed Eraclio riuscì a riportare la Croce a Gerusalemme: decise di portala in spalla fino al Golgota, vestito di abiti regali, ma all’improvviso udì una voce che lo bloccò. Zaccaria, il Patriarca di Gerusalemme, gli disse che non poteva emulare il Cristo in abiti così sontuosi.
Eraclio I allora vestì un umile abito e raggiunse la cima del Monte Calvario, dove espose la Vera Croce alla fervente adorazione dei cristiani.
Le tradizioni popolari e i festeggiamenti per l’Esaltazione della Santa Croce
Il 14 settembre sono organizzate numerose feste in onore dell’Esaltazione della Santa Croce, come ad esempio a Lucca, la città che si accende di candele e lumini in occasione della “Luminara di Santa Croce”. In questa suggestiva cornice sfila la processione in antichi abiti medioevali, con il crocifisso del Duomo di San Martino che viene trasportato dalla Basilica di San Frediano fino alla centrale Piazza San Martino.
Non mancano mercatini, fiere e l’esecuzione del caratteristico brano polifonico del Mottettone.
A Enna, in Sicilia, va in scena la “Festa do Signuri”, con tanto di preparazione del pane azzimo cudduredde e i pellegrinaggi al Santuario di Papardura, che conserva un miracoloso affresco di Gesù Crocifisso in una grotta.
Da non perdere la Via Crucis a Bitonto, lo spettacolo piro-musicale di Rutigliano, degno finale dei
festeggiamenti dell’Esaltazione della Santa Croce.
Il 14 settembre a Favignana è festa patronale, con spettacoli bandistici, celebrazioni liturgiche, degustazioni, solenni processioni e fuochi d’artificio sul Molo di San Leonardo.
Favignana è una delle Isole Egadi in Sicilia ed è considerata un paradiso per gli amanti della vita marina, vista la presenza di luoghi come la spiaggia di Cala Rossa teatro di battaglie navali tra Romani e Cartaginesi, quella del Bue Marino e infine Cala Rotonda, ricca di piscine naturali.
Il vecchio stabilimento Florio, con annesso Museo Archeologico, è una delle tappe imperdibili di un toru a Favignana, legato alla lavorazione del tonno dalla quale dipendeva l’economia dell’isola.
Da non perdere anche il panoramico Castello di Santa Caterina e il Faro di Punta Sottile.
I Santi del giorno
Tra i Santi e Beati festeggiati il 14 settembre si ricordano Beato Antonio Rondon, San Mor, Santa Notburga di Eben, Santa Placilla e il Beato Giovanni Caccia da Novara.
