Il progetto rivoluzionario di PizzAut raccontato dal fondatore Nico Acampora per il Manifesto del Buon Lavoro: inclusione e un modello economico vincente
La decima tappa del viaggio nel Manifesto del Buon Lavoro di Compagnia delle Opere ha come protagonista Nico Acampora, fondatore di PizzAut, una realtà che unisce ristorazione e inclusione sociale. Nell’intervista a SussidiarioTV racconta come la nascita del figlio Leo, affetto da autismo, lo abbia portato a ripensare la propria vita e a immaginare un futuro in cui ragazzi con la stessa condizione potessero avere un vero lavoro.
Proprio così è nato il progetto “PizzAut – Nutriamo l’inclusione“, che ha permesso di lanciare due pizzerie che danno lavoro stabile a 41 giovani, con contratti regolari e prospettive reali. Per Acampora il lavoro non è solo sostegno economico, ma rinascita e dignità, come dimostra la storia di Lorenzo, che in un centro diurno si sentiva “morire ogni giorno“.
Inoltre, ribadisce l’importanza della fatica come strumento di crescita e parla della futura Academy, pensata per formare nuovi ragazzi. Il modello PizzAut non si basa sulla carità ma su un’economia solida: i profitti vengono reinvestiti in progetti abitativi, vere “palestre di autonomia“, che costruiscono un domani indipendente e sicuro.